Cardiologia
Cardiologia
Descrizione:
Principali attività
-
Unità di Terapia Intensiva Cardiologica per la gestione delle acuzie cardiologiche (sindromi coronariche acute, edema polmonare, embolia polmonare, miocardite, shock cardiogeno, blocco atrio-ventricolare totale, etc)
-
Degenza cardiologica per la diagnosi e la cura delle patologie cardiologiche che non richiedono la degenza intensiva (diagnostica invasiva e terapia della cardiopatia ischemica e delle patologie valvolari, scompenso cardiaco, aritmie, pericarditi/miocarditi/endocarditi, lipotimie/sincopi)
-
Struttura di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione dedicata alle seguenti attività:
-
Impianto di pace-maker, defibrillatori e dispositivi per la resincronizzazione cardiaca (CRT-P e CRT-D)
-
Studio elettrofisiologico endocavitario e Ablazione trans-catetere con radiofrequenza e crioablazioni di aritmie sopraventricolari e ventricolari e di vie anomale
-
Ambulatori per i pazienti affetti da aritmie
-
Ambulatori per il controllo del pace-maker e di altri dispositivi di elettrostimolazione
-
Elettrocardiografia dinamica secondo Holter e monitoraggio ECG protratto (applicazione e monitoraggio di loop-recorder interno ed esterno)
-
-
Day Hospital Cardiologico e attività ambulatoriale dedicata alla diagnosi e cura delle cardiomiopatie e dello scompenso cardiaco; centro di riferimento per amiloidosi
-
Ambulatori dedicati alle prime visite cardiologiche e alle visite di controllo
-
Ambulatorio Libero Professionale di Cardiologia Generale, Scompenso Cardiaco ed Elettrofisiologia
Linee guida di riferimento
European Society of Cardiology (ESC)
Direttore S.C. Cardiologia:
Dr.ssa. Maddalena LettinoCardiologia
Settore C, 6° pianoDirettore S.C. Cardiologia
Principali attività
-
Unità di Terapia Intensiva Cardiologica per la gestione delle acuzie cardiologiche (sindromi coronariche acute, edema polmonare, embolia polmonare, miocardite, shock cardiogeno, blocco atrio-ventricolare totale, etc)
-
Degenza cardiologica per la diagnosi e la cura delle patologie cardiologiche che non richiedono la degenza intensiva (diagnostica invasiva e terapia della cardiopatia ischemica e delle patologie valvolari, scompenso cardiaco, aritmie, pericarditi/miocarditi/endocarditi, lipotimie/sincopi)
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Struttura di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione dedicata alle seguenti attività:
-
Impianto di pace-maker, defibrillatori e dispositivi per la resincronizzazione cardiaca (CRT-P e CRT-D)
-
Studio elettrofisiologico endocavitario e Ablazione trans-catetere con radiofrequenza e crioablazioni di aritmie sopraventricolari e ventricolari e di vie anomale
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Ambulatori per i pazienti affetti da aritmie
-
Ambulatori per il controllo del pace-maker e di altri dispositivi di elettrostimolazione
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Elettrocardiografia dinamica secondo Holter e monitoraggio ECG protratto (applicazione e monitoraggio di loop-recorder interno ed esterno)
-
-
Day Hospital Cardiologico e attività ambulatoriale dedicata alla diagnosi e cura delle cardiomiopatie e dello scompenso cardiaco; centro di riferimento per amiloidosi
-
Ambulatori dedicati alle prime visite cardiologiche e alle visite di controllo
-
Ambulatorio Libero Professionale di Cardiologia Generale, Scompenso Cardiaco ed Elettrofisiologia
Linee guida di riferimento
European Society of Cardiology (ESC)
039 233 3069
Direttore: Dr.ssa Maddalena Lettino
Coordinatori infermieristici:
-
Rosanna Fossati – DH cardiologico e Ambulatori Insufficienza Cardiaca
-
Marco Grioni - Sala di Elettrofisiologia
-
Emanuela Zerbato – Degenza Cardiologica e Subintensiva
-
Stefano Zullino - UTIC - Unità Terapia Intensiva Cardiologica
ORARIO VISITA PARENTI: dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 19.00 alle 20.00
COLLOQUI CON I MEDICI: da lunedì a venerdì dalle 12.30 alle 13.00
Responsabile della pubblicazione: Redazione
Ultimo aggiornamento: 31/12/2024
Ultime notizie
27/03/2025
27/03/2025
MonzAmi
5 aprile 2025, Centro congressi, Ospedale San Gerardo
Presentazione
L’amiloidosi cardiaca è considerata una malattia rara con una diagnosi tardiva che compromette la qualità di vita e la risposta terapeutica. Negli ultimi anni l’attenzione della comunità scientifica è stata attirata dalla presenza di amiloidosi in alcune patologie cardiache, rappresentate principalmente dall’insufficienza cardiaca a funzione preservata, nonché dal crescente contributo dell’imaging cardiologico e dalla disponibilità di test genetici e di terapia specifica per le forme ereditarie da transtiretina (ATTR).
Alla luce di tali nuove acquisizioni, condivise dagli esperti di settore, si è pensato di creare un incontro mirato alla collaborazione tra territorio e un Centro di riferimento per l’amiloidosi cardiaca, con lo scopo di coinvolgere i medici specialisti del territorio, oltre che ospedalieri, nell’individuare precocemente il paziente con sospetta amiloidosi.
Programma
09.00 ∙09.10 Introduzione Maddalena Lettino
09.10 ∙ 10.10 DAL SOSPETTO CLINICO, ALLA DIAGNOSI, ALLA TERAPIA Moderatori: Daniela Pini ∙ Giuseppe Trocino
09.10 Riconoscimento dei red flags cardiaci e extra cardiaci Alessandro Albini 09.25
Ruolo dell'imaging nell’amiloidosi cardiaca, Algoritmo diagnostico e diagnosi differenziale Cristina Malafronte
09.40 Terapia disease modifyng: stato dell’arte · Amilodosi cardiaca (ATTR) | Eleonora Vullo · Amilodosi AL | Sara Pezzatti
10.10 ∙ 11.10 LA RETE LOCALE: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO CONDIVISO 10.10 Come migliorare la diagnosi precoce di Amiloidosi cardiaca Andrea Mortara
10.40 Come ottimizzare il percorso del paziente: link intra-extra ospedaliero Antonio Cirò
11.10 Coffee break
11.30 ∙ 13.00 LA RETE LOCALE: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO CONDIVISO Moderatori: Daniela Pini ∙ Giuseppe Trocino
11.30 Amiloidosi cardiaca e anziano: come decidere il trattamento? Adriana Bruni
12.30 Il follow-up del paziente nella real life Simona Pierini
13.00 Lunch 14.00 TAVOLA ROTONDA Una rete per l’Amiloidosi: quali strumenti adottare e l’effort del IRCCS S. Gerardo con i suoi servizi dedicati Moderatore: Daniela Pini Discussants: tutta la Faculty
15.00 Verifica con questionario ECM e discussione dei risultati Chiusura del Corso
Responsabile scientifico
Dr. ssa Daniela Pini Responsabile Day Hospital Cardiologico Area Scompenso cardiaco Fondazione IRCCS San Gerardo Dei Tintori
Provider ECM e segretria organizzativa
Dynamicom Education Srl
MIND District ∙ The Hive, H2 Viale Decumano 36 ∙ 20157 Milano
guendalina.sculco@dynamicom-education.it cel. (+39) 340.0025322

Ultime notizie
22/07/2024
22/07/2024
Ablazione mediante elettroporazione: il San Gerardo tra i primi in Italia
La fibrillazione atriale (FA) è di gran lunga l’aritmia cardiaca più frequente. La sua prevalenza è compresa tra il 2-3% della popolazione generale. Solamente in Europa sono previsti circa 15-20 milioni di soggetti affetti da fibrillazione atriale nel 2030. Come è noto, il trattamento cardine per la cura della FA consiste nell’isolamento elettrico delle vene polmonari (vasi che mettono in comunicazione l’atrio sinistro del cuore con i polmoni), unica reale possibilità di cura per chi è affetto da questa complessa aritmia. Il recente sviluppo tecnologico degli ultimi 10 anni ha consentito di rendere tali procedure ablative più veloci, efficaci e sicure. La riduzione dei tempi rende possibile trattare più pazienti. Ancora oggi, purtroppo, si opera solamente il 2,8% dei soggetti con indicazione al trattamento ablativo.
La Struttura di Elettrofisiologia Interventistica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori oggi esegue la procedura ablativa della FA con tutte le attuali forme di energia disponibili, scelte in base alla clinica del paziente e alle sue caratteristiche anatomiche (cryoablazione con due differenti tecnologie con peculiarità differenti, laserballoon e radiofrequenza).
Recentemente una nuova metodica è venuta ad aggiungersi a quelle già presenti: l’elettroporazione o pulsed field ablation (PFA).
La PFA è un’ablazione di tipo non termico, in cui un campo elettrico crea la formazione di pori nella membrana cellulare. Questo fenomeno si realizza quando un campo elettrico viene applicato in modo pulsato con un’ampiezza tale da generare, in una singola e specifica tipologia di cellule, la formazione di pori nella membrana cellulare.
Questa forma di energia è selettiva per le cellule miocardiche, cioè non ha effetto su altre cellule di organi adiacenti a causa della differente forma geometrica delle loro cellule, riducendo i danni collaterali alle strutture adiacenti. Il campo elettrico generato destabilizza la membrana cellulare con la formazione di nano-pori che determinano prima la fuoriuscita del contenuto intra-cellula e poi la morte cellulare.
L’applicazione di due polsi di energia consecutivi, ciascuno della durata di due secondi, realizzano l’irreversibilità della lesione ottenendo in tal modo un perfetto isolamento elettrico.
L’elettroporazione è una nuova forma di energia che si affianca a radiofrequenza, crioenergia ed energia laser per il trattamento sempre più specifico e selettivo delle aritmie cardiache. Il suo campo di utilizzo è, per ora, quello delle vene polmonari dell’atrio sinistro per la cura della FA.
“In termini prospettici e in funzione delle sue peculiarità fisiche, la PFA apre una porta verso un trattamento maggiormente estensivo anche per altre forme di aritmie cardiache”, sottolinea il Dr. Giovanni Rovaris, Direttore della Struttura semplice di Elettrofisiologia Interventistica che con il suo gruppo, supportato dal Direttore di Dipartimento Cardio- Toraco-Vascolare, Dr.ssa Maddalena Lettino, è tra i primi in Italia ad intraprendere questo nuovo viaggio.

Ultime notizie
05/04/2024
05/04/2024
Al San Gerardo il sistema di defibrillazione extravascolare
Al momento sono stati impiantati poco più di 100 dispositivi nel mondo e anche la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza è all’inizio di una nuova frontiera tecnologica: il sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD, Defibrillatore Cardiaco Impiantabile Extravascolare, in inglese Extravascular Implantable Cardioverter-Defibrillator).
Come ormai da diversi anni, la Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione è all’avanguardia nella ricerca tecnologica e grazie alla direzione del Dr. Giovanni Rovaris, con il supporto della Direzione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e del capo dipartimento Dr.ssa Maddalena Lettino, l’ospedale San Gerardo è tra i primi centri italiani ed europei a beneficiare di questa nuova possibilità di trattamento.
L’EV-ICD è un dispositivo extravascolare, con caratteristiche innovative. Infatti è progettato per non avere l’elettrocatetere all’interno del cuore ed è ideato in modo da evitare le complicanze associate agli elettrocateteri transvenosi e per preservare integro il sistema vascolare nel tempo.
“L’innovazione - spiega il Dr. Rovaris - consiste nell’avere l’elettrocatetere sotto lo sterno, appoggiato alla superficie esterna del ventricolo destro. Questa nuova prerogativa consente all’elettrodo di sentire direttamente l’attività cardiaca e di stimolare il cuore per interrompere le aritmie senza erogare l’energia di shock, quando possibile. Inoltre, grazie al posizionamento dell’elettrocatetere in prossimità del cuore, l’energia richiesta per la defibrillazione è inferiore rispetto a quella richiesta da dispositivi sottocutanei, per la presenza del tessuto osseo. Pertanto, il sistema EV-ICD è in grado di defibrillare a 40 joule, attraverso un dispositivo con le stesse dimensioni degli ICD transvenosi e con una durata prevista analoga”.
EV-ICD è l’unico ICD extravascolare disponibile a offrire una stimolazione per interrompere le aritmie senza erogare lo shock).
In questa nuova avventura del Dr. Rovaris, indispensabile è stata la stretta e proficua collaborazione con la Cardiochirurgia nella figura del suo direttore, Dr. Giovanni Marchetto.
Un po’ di storia
La lotta alla morte improvvisa iniziò nel 1947 quando un chirurgo di nome Claude Beck salvò un ragazzo di 14 anni, durante un’operazione a torace aperto, da morte aritmica da fibrillazione ventricolare, applicando due elettrodi direttamente sul cuore del paziente e defibrillandolo. Il passaggio al defibrillatore esterno si ebbe solamente nel 1956 grazie al dott. Paul Zoll. Il successivo passaggio al defibrillatore impiantabile avvenne invece nel 1980 grazie al cardiologo Michel Mirowski. Da allora in avanti la morte improvvisa viene evitata grazie all’applicazione di un dispositivo dotato di elettrocateteri impiantati all’interno del cuore destro per via venosa e posizionato sottopelle in regione prepettorale sinistra. Intorno al 2015 viene commercializzato il primo defibrillatore completamente sottocutaneo (S-ICD) che permette di proteggere il cuore senza toccarlo, cioè attraverso un elettrocatetere che decorre sottocute e sopra lo sterno, collegato ad un generatore in regione ascellare sinistra. Tale evoluzione tecnologica consente di preservare il distretto vascolare mantenendolo libero. Inoltre questa tecnologia risolve il problema della rottura degli elettrodi e delle possibili infezioni; tuttavia non tutti i pazienti possono beneficiare di questo dispositivo che risponde ad alcuni requisiti specifici per poter essere impiantato. Ultimo nato di questa tecnologia innovativa è il sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD).
Ultime notizie
22/11/2023
22/11/2023
Manichini per la formazione del personale donati all'Unità Coronarica da Brianza per il Cuore
Nuova donazione di Brianza per il Cuore a favore della Cardiologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori. Si tratta di un busto artificiale per toracentesi/pericardiocentesi, un busto per il posizionamento di catetere venoso centrale e pacemaker temporaneo e di un braccio per l’incannulazione veno-arteriosa.
La donazione nasce dalla necessità di formare il personale dell’Unità Coronarica e della Cardiologia più in generale alla gestione delle patologie cardiache gravi come lo shock cardiogeno. Il trattamento avanzato della cardiopatia ha portato negli ultimi anni i professionisti della Cardiologia della Fondazione IRCCS a gestire stadi di malattia sempre più complessi che richiedono conoscenze e abilità specifiche. È pertanto fondamentale la conoscenza dei meccanismi fisiopatologici delle cardiopatie e lo sviluppo di un approccio multiparametrico alla gestione uniforme dei casi complessi.
A questo proposito, grazie alla donazione dei manichini di Brianza per il Cuore, è nato un corso di formazione con l’obiettivo di fornire a tutto il personale coinvolto le conoscenze teoriche e le abilità pratiche per la gestione uniforme dei pazienti.
Il corso nasce quindi dall’evidenza che il paziente critico cardiologico richiede competenze specifiche in ambito intensivo, sia dal punto di vista medico che dal punto di vista infermieristico, ma che risulta altrettanto fondamentale definire un livello di competenza, che permetta anche al cardiologo non intensivista di lavorare in Unità di Terapia Intensiva Cardiologica in sicurezza e tranquillità. Per garantire questo livello minimo di competenza è stato impostato un percorso formativo che, accanto alla definizione dei più avanzati schemi diagnostico/terapeutici, contempli simulazioni pratiche con manichini dedicati, con lo scopo di acquisire e mantenere capacità di realizzazione in autonomia delle principali procedure.
La parte pratica sfrutterà i manichini donati all’Unità Coronarica da Brianza per il Cuore.
“Brianza per il Cuore si occupa di prevenzione delle malattie cardiovascolari - spiega Laura Colombo, presidente dell’associazione - ma nello stesso tempo anche del benessere di chi purtroppo vittima di patologie cardiache è costretto a innumerevoli terapie, spesso anche in urgenza. Con questi manichini si dà la possibilità agli operatori di formarsi adeguatamente per essere sempre più preparati”.
“Vogliamo essere sempre pronti a gestire al meglio i nostri pazienti critici, mettendo in campo la più alta competenza specialistica - aggiunge la dr.ssa Maddalena Lettino, Direttore della Cardiologia - e ringraziamo Brianza per il Cuore per averci dato questa grande opportunità formativa”.
“Sono grato alla presidente Laura Colombo e a Brianza per il Cuore - conclude Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori - che ancora una volta è al nostro fianco per supportare i nostri operatori sia sotto il profilo della rilevanza della donazione sia per quello umano. Abbiamo con prontezza utilizzato la donazione per dare avvio ad un corso per la simulazione medica per la qualità e l’efficacia dei trattamenti”.

Ultime notizie
04/10/2023
04/10/2023
InsidEP
23-24 novembre 2023, Centro congressi Ospedale San Gerardo
L’elettrofisiologia interventistica di Monza ripropone l’evento interattivo InsidEP. Un incontro che si svolgerà, come di consueto, all’Ospedale San Gerardo a Monza, da poco Fondazione IRCCS.
Questo 3° appuntamento andrà ad esplorare il percorso a 360 gradi di un ipotetico paziente con problematiche elettrofisiologiche. L’evento InsidEP si svolgerà in due giornate 23-24 Novembre 2023 e toccherà tre macro argomenti: fibrillazione atriale, scompenso cardiaco e infezioni nei CIED. I tre argomenti, tra loro chiaramente interconnessi, verranno affrontati dall’elettrofisiologo attraverso la collaborazione attiva con specialisti dell’insufficienza cardiaca e cardiochirurghi.
L’incontro avrà l’obiettivo di riunire medici elettrofisiologi esperti nel campo dell’Elettrofisiologia Interventistica, cardiologi clinici e cardiochirurghi, in un ambiente altamente interattivo. Lo scopo dell’evento è quello di offrire ai discenti una visione estesa del percorso di cura del paziente, in principio con problematiche elettrofisiologiche, che poi si snodano attraverso altre problematiche di significato clinico più esteso. Tali problematiche inducono a creare canali di collaborazione con altri specialisti. Ancora una volta l’incontro vuole essere un’occasione di interazione e di confronto con i maggiori esperti italiani, membri della Faculty, e tra colleghi. Il formato dell’evento si prefigge di essere altamente interattivo con uno sguardo al futuro della tecnologia, da sempre a sostegno dell’elettrofisiologia ed elemento imprescindibile dell’InsidEP.
L’evento è pertanto rivolto ai medici specialisti in cardiologia, con media ed elevata esperienza elettrofisiologica, ma anche ai cardiologi clinici che si occupano di insufficienza cardiaca e ai cardiochirurghi che ambiscono ad una più stretta collaborazione con l’elettrofisiologia interventistica.
Il tutto si svolgerà attraverso l’alternanza tra presentazioni frontali e procedure live.
Dott. Giovanni Rovaris
Direttore S.S. Elettrofisiologia Cardiostimolazione
Iscrizione e programma: https://www.insidep.it/home/

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27/03/2025
27/03/2025
MonzAmi
5 aprile 2025, Centro congressi, Ospedale San Gerardo
Presentazione
L’amiloidosi cardiaca è considerata una malattia rara con una diagnosi tardiva che compromette la qualità di vita e la risposta terapeutica. Negli ultimi anni l’attenzione della comunità scientifica è stata attirata dalla presenza di amiloidosi in alcune patologie cardiache, rappresentate principalmente dall’insufficienza cardiaca a funzione preservata, nonché dal crescente contributo dell’imaging cardiologico e dalla disponibilità di test genetici e di terapia specifica per le forme ereditarie da transtiretina (ATTR).
Alla luce di tali nuove acquisizioni, condivise dagli esperti di settore, si è pensato di creare un incontro mirato alla collaborazione tra territorio e un Centro di riferimento per l’amiloidosi cardiaca, con lo scopo di coinvolgere i medici specialisti del territorio, oltre che ospedalieri, nell’individuare precocemente il paziente con sospetta amiloidosi.
Programma
09.00 ∙09.10 Introduzione Maddalena Lettino
09.10 ∙ 10.10 DAL SOSPETTO CLINICO, ALLA DIAGNOSI, ALLA TERAPIA Moderatori: Daniela Pini ∙ Giuseppe Trocino
09.10 Riconoscimento dei red flags cardiaci e extra cardiaci Alessandro Albini 09.25
Ruolo dell'imaging nell’amiloidosi cardiaca, Algoritmo diagnostico e diagnosi differenziale Cristina Malafronte
09.40 Terapia disease modifyng: stato dell’arte · Amilodosi cardiaca (ATTR) | Eleonora Vullo · Amilodosi AL | Sara Pezzatti
10.10 ∙ 11.10 LA RETE LOCALE: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO CONDIVISO 10.10 Come migliorare la diagnosi precoce di Amiloidosi cardiaca Andrea Mortara
10.40 Come ottimizzare il percorso del paziente: link intra-extra ospedaliero Antonio Cirò
11.10 Coffee break
11.30 ∙ 13.00 LA RETE LOCALE: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO CONDIVISO Moderatori: Daniela Pini ∙ Giuseppe Trocino
11.30 Amiloidosi cardiaca e anziano: come decidere il trattamento? Adriana Bruni
12.30 Il follow-up del paziente nella real life Simona Pierini
13.00 Lunch 14.00 TAVOLA ROTONDA Una rete per l’Amiloidosi: quali strumenti adottare e l’effort del IRCCS S. Gerardo con i suoi servizi dedicati Moderatore: Daniela Pini Discussants: tutta la Faculty
15.00 Verifica con questionario ECM e discussione dei risultati Chiusura del Corso
Responsabile scientifico
Dr. ssa Daniela Pini Responsabile Day Hospital Cardiologico Area Scompenso cardiaco Fondazione IRCCS San Gerardo Dei Tintori
Provider ECM e segretria organizzativa
Dynamicom Education Srl
MIND District ∙ The Hive, H2 Viale Decumano 36 ∙ 20157 Milano
guendalina.sculco@dynamicom-education.it cel. (+39) 340.0025322

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22/07/2024
22/07/2024
Ablazione mediante elettroporazione: il San Gerardo tra i primi in Italia
La fibrillazione atriale (FA) è di gran lunga l’aritmia cardiaca più frequente. La sua prevalenza è compresa tra il 2-3% della popolazione generale. Solamente in Europa sono previsti circa 15-20 milioni di soggetti affetti da fibrillazione atriale nel 2030. Come è noto, il trattamento cardine per la cura della FA consiste nell’isolamento elettrico delle vene polmonari (vasi che mettono in comunicazione l’atrio sinistro del cuore con i polmoni), unica reale possibilità di cura per chi è affetto da questa complessa aritmia. Il recente sviluppo tecnologico degli ultimi 10 anni ha consentito di rendere tali procedure ablative più veloci, efficaci e sicure. La riduzione dei tempi rende possibile trattare più pazienti. Ancora oggi, purtroppo, si opera solamente il 2,8% dei soggetti con indicazione al trattamento ablativo.
La Struttura di Elettrofisiologia Interventistica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori oggi esegue la procedura ablativa della FA con tutte le attuali forme di energia disponibili, scelte in base alla clinica del paziente e alle sue caratteristiche anatomiche (cryoablazione con due differenti tecnologie con peculiarità differenti, laserballoon e radiofrequenza).
Recentemente una nuova metodica è venuta ad aggiungersi a quelle già presenti: l’elettroporazione o pulsed field ablation (PFA).
La PFA è un’ablazione di tipo non termico, in cui un campo elettrico crea la formazione di pori nella membrana cellulare. Questo fenomeno si realizza quando un campo elettrico viene applicato in modo pulsato con un’ampiezza tale da generare, in una singola e specifica tipologia di cellule, la formazione di pori nella membrana cellulare.
Questa forma di energia è selettiva per le cellule miocardiche, cioè non ha effetto su altre cellule di organi adiacenti a causa della differente forma geometrica delle loro cellule, riducendo i danni collaterali alle strutture adiacenti. Il campo elettrico generato destabilizza la membrana cellulare con la formazione di nano-pori che determinano prima la fuoriuscita del contenuto intra-cellula e poi la morte cellulare.
L’applicazione di due polsi di energia consecutivi, ciascuno della durata di due secondi, realizzano l’irreversibilità della lesione ottenendo in tal modo un perfetto isolamento elettrico.
L’elettroporazione è una nuova forma di energia che si affianca a radiofrequenza, crioenergia ed energia laser per il trattamento sempre più specifico e selettivo delle aritmie cardiache. Il suo campo di utilizzo è, per ora, quello delle vene polmonari dell’atrio sinistro per la cura della FA.
“In termini prospettici e in funzione delle sue peculiarità fisiche, la PFA apre una porta verso un trattamento maggiormente estensivo anche per altre forme di aritmie cardiache”, sottolinea il Dr. Giovanni Rovaris, Direttore della Struttura semplice di Elettrofisiologia Interventistica che con il suo gruppo, supportato dal Direttore di Dipartimento Cardio- Toraco-Vascolare, Dr.ssa Maddalena Lettino, è tra i primi in Italia ad intraprendere questo nuovo viaggio.

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05/04/2024
05/04/2024
Al San Gerardo il sistema di defibrillazione extravascolare
Al momento sono stati impiantati poco più di 100 dispositivi nel mondo e anche la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza è all’inizio di una nuova frontiera tecnologica: il sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD, Defibrillatore Cardiaco Impiantabile Extravascolare, in inglese Extravascular Implantable Cardioverter-Defibrillator).
Come ormai da diversi anni, la Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione è all’avanguardia nella ricerca tecnologica e grazie alla direzione del Dr. Giovanni Rovaris, con il supporto della Direzione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e del capo dipartimento Dr.ssa Maddalena Lettino, l’ospedale San Gerardo è tra i primi centri italiani ed europei a beneficiare di questa nuova possibilità di trattamento.
L’EV-ICD è un dispositivo extravascolare, con caratteristiche innovative. Infatti è progettato per non avere l’elettrocatetere all’interno del cuore ed è ideato in modo da evitare le complicanze associate agli elettrocateteri transvenosi e per preservare integro il sistema vascolare nel tempo.
“L’innovazione - spiega il Dr. Rovaris - consiste nell’avere l’elettrocatetere sotto lo sterno, appoggiato alla superficie esterna del ventricolo destro. Questa nuova prerogativa consente all’elettrodo di sentire direttamente l’attività cardiaca e di stimolare il cuore per interrompere le aritmie senza erogare l’energia di shock, quando possibile. Inoltre, grazie al posizionamento dell’elettrocatetere in prossimità del cuore, l’energia richiesta per la defibrillazione è inferiore rispetto a quella richiesta da dispositivi sottocutanei, per la presenza del tessuto osseo. Pertanto, il sistema EV-ICD è in grado di defibrillare a 40 joule, attraverso un dispositivo con le stesse dimensioni degli ICD transvenosi e con una durata prevista analoga”.
EV-ICD è l’unico ICD extravascolare disponibile a offrire una stimolazione per interrompere le aritmie senza erogare lo shock).
In questa nuova avventura del Dr. Rovaris, indispensabile è stata la stretta e proficua collaborazione con la Cardiochirurgia nella figura del suo direttore, Dr. Giovanni Marchetto.
Un po’ di storia
La lotta alla morte improvvisa iniziò nel 1947 quando un chirurgo di nome Claude Beck salvò un ragazzo di 14 anni, durante un’operazione a torace aperto, da morte aritmica da fibrillazione ventricolare, applicando due elettrodi direttamente sul cuore del paziente e defibrillandolo. Il passaggio al defibrillatore esterno si ebbe solamente nel 1956 grazie al dott. Paul Zoll. Il successivo passaggio al defibrillatore impiantabile avvenne invece nel 1980 grazie al cardiologo Michel Mirowski. Da allora in avanti la morte improvvisa viene evitata grazie all’applicazione di un dispositivo dotato di elettrocateteri impiantati all’interno del cuore destro per via venosa e posizionato sottopelle in regione prepettorale sinistra. Intorno al 2015 viene commercializzato il primo defibrillatore completamente sottocutaneo (S-ICD) che permette di proteggere il cuore senza toccarlo, cioè attraverso un elettrocatetere che decorre sottocute e sopra lo sterno, collegato ad un generatore in regione ascellare sinistra. Tale evoluzione tecnologica consente di preservare il distretto vascolare mantenendolo libero. Inoltre questa tecnologia risolve il problema della rottura degli elettrodi e delle possibili infezioni; tuttavia non tutti i pazienti possono beneficiare di questo dispositivo che risponde ad alcuni requisiti specifici per poter essere impiantato. Ultimo nato di questa tecnologia innovativa è il sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD).
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22/11/2023
22/11/2023
Manichini per la formazione del personale donati all'Unità Coronarica da Brianza per il Cuore
Nuova donazione di Brianza per il Cuore a favore della Cardiologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori. Si tratta di un busto artificiale per toracentesi/pericardiocentesi, un busto per il posizionamento di catetere venoso centrale e pacemaker temporaneo e di un braccio per l’incannulazione veno-arteriosa.
La donazione nasce dalla necessità di formare il personale dell’Unità Coronarica e della Cardiologia più in generale alla gestione delle patologie cardiache gravi come lo shock cardiogeno. Il trattamento avanzato della cardiopatia ha portato negli ultimi anni i professionisti della Cardiologia della Fondazione IRCCS a gestire stadi di malattia sempre più complessi che richiedono conoscenze e abilità specifiche. È pertanto fondamentale la conoscenza dei meccanismi fisiopatologici delle cardiopatie e lo sviluppo di un approccio multiparametrico alla gestione uniforme dei casi complessi.
A questo proposito, grazie alla donazione dei manichini di Brianza per il Cuore, è nato un corso di formazione con l’obiettivo di fornire a tutto il personale coinvolto le conoscenze teoriche e le abilità pratiche per la gestione uniforme dei pazienti.
Il corso nasce quindi dall’evidenza che il paziente critico cardiologico richiede competenze specifiche in ambito intensivo, sia dal punto di vista medico che dal punto di vista infermieristico, ma che risulta altrettanto fondamentale definire un livello di competenza, che permetta anche al cardiologo non intensivista di lavorare in Unità di Terapia Intensiva Cardiologica in sicurezza e tranquillità. Per garantire questo livello minimo di competenza è stato impostato un percorso formativo che, accanto alla definizione dei più avanzati schemi diagnostico/terapeutici, contempli simulazioni pratiche con manichini dedicati, con lo scopo di acquisire e mantenere capacità di realizzazione in autonomia delle principali procedure.
La parte pratica sfrutterà i manichini donati all’Unità Coronarica da Brianza per il Cuore.
“Brianza per il Cuore si occupa di prevenzione delle malattie cardiovascolari - spiega Laura Colombo, presidente dell’associazione - ma nello stesso tempo anche del benessere di chi purtroppo vittima di patologie cardiache è costretto a innumerevoli terapie, spesso anche in urgenza. Con questi manichini si dà la possibilità agli operatori di formarsi adeguatamente per essere sempre più preparati”.
“Vogliamo essere sempre pronti a gestire al meglio i nostri pazienti critici, mettendo in campo la più alta competenza specialistica - aggiunge la dr.ssa Maddalena Lettino, Direttore della Cardiologia - e ringraziamo Brianza per il Cuore per averci dato questa grande opportunità formativa”.
“Sono grato alla presidente Laura Colombo e a Brianza per il Cuore - conclude Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori - che ancora una volta è al nostro fianco per supportare i nostri operatori sia sotto il profilo della rilevanza della donazione sia per quello umano. Abbiamo con prontezza utilizzato la donazione per dare avvio ad un corso per la simulazione medica per la qualità e l’efficacia dei trattamenti”.

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04/10/2023
04/10/2023
InsidEP
23-24 novembre 2023, Centro congressi Ospedale San Gerardo
L’elettrofisiologia interventistica di Monza ripropone l’evento interattivo InsidEP. Un incontro che si svolgerà, come di consueto, all’Ospedale San Gerardo a Monza, da poco Fondazione IRCCS.
Questo 3° appuntamento andrà ad esplorare il percorso a 360 gradi di un ipotetico paziente con problematiche elettrofisiologiche. L’evento InsidEP si svolgerà in due giornate 23-24 Novembre 2023 e toccherà tre macro argomenti: fibrillazione atriale, scompenso cardiaco e infezioni nei CIED. I tre argomenti, tra loro chiaramente interconnessi, verranno affrontati dall’elettrofisiologo attraverso la collaborazione attiva con specialisti dell’insufficienza cardiaca e cardiochirurghi.
L’incontro avrà l’obiettivo di riunire medici elettrofisiologi esperti nel campo dell’Elettrofisiologia Interventistica, cardiologi clinici e cardiochirurghi, in un ambiente altamente interattivo. Lo scopo dell’evento è quello di offrire ai discenti una visione estesa del percorso di cura del paziente, in principio con problematiche elettrofisiologiche, che poi si snodano attraverso altre problematiche di significato clinico più esteso. Tali problematiche inducono a creare canali di collaborazione con altri specialisti. Ancora una volta l’incontro vuole essere un’occasione di interazione e di confronto con i maggiori esperti italiani, membri della Faculty, e tra colleghi. Il formato dell’evento si prefigge di essere altamente interattivo con uno sguardo al futuro della tecnologia, da sempre a sostegno dell’elettrofisiologia ed elemento imprescindibile dell’InsidEP.
L’evento è pertanto rivolto ai medici specialisti in cardiologia, con media ed elevata esperienza elettrofisiologica, ma anche ai cardiologi clinici che si occupano di insufficienza cardiaca e ai cardiochirurghi che ambiscono ad una più stretta collaborazione con l’elettrofisiologia interventistica.
Il tutto si svolgerà attraverso l’alternanza tra presentazioni frontali e procedure live.
Dott. Giovanni Rovaris
Direttore S.S. Elettrofisiologia Cardiostimolazione
Iscrizione e programma: https://www.insidep.it/home/
