Urologia
Urologia
Descrizione:
Principali attività
-
Ambulatori di prime visite e visite di controllo
-
Calcolosi Renale
-
Urologia Oncologica
-
Andrologia
-
Cistoscopia
-
Piccoli interventi chirurgici ed endoscopici
-
Stent uretrali/Nefrostomie
-
Ureterostomie
-
Instillazioni endovescicali
-
Litotrissia Extracorporea
-
Biopsie ed Ecografie prostatiche
-
Uroflussometria ed esame urodinamico
-
Incontinenza
-
Patologia dell'uretra e della vescica
-
Cistite interstiziale
-
Fluorescenza del tumore vescicale
Linee guida di riferimento
EAU Guidelines - Società Europea di Urologia
Direttore S.C. Urologia:
Prof. Andrea GregoriUrologia
Settore B, 4° pianoDirettore S.C. Urologia
Principali attività
-
Ambulatori di prime visite e visite di controllo
-
Calcolosi Renale
-
Urologia Oncologica
-
Andrologia
-
Cistoscopia
-
Piccoli interventi chirurgici ed endoscopici
-
Stent uretrali/Nefrostomie
-
Ureterostomie
-
Instillazioni endovescicali
-
Litotrissia Extracorporea
-
Biopsie ed Ecografie prostatiche
-
Uroflussometria ed esame urodinamico
-
Incontinenza
-
Patologia dell'uretra e della vescica
-
Cistite interstiziale
-
Fluorescenza del tumore vescicale
Linee guida di riferimento
EAU Guidelines - Società Europea di Urologia
039 233 9782
Orario
Orario visita parenti: dalle 12.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Colloqui con i medici: rivolgersi al personale medico - infermieristico del reparto
Responsabile della pubblicazione: Redazione
Ultimo aggiornamento: 31/12/2024
Ultime notizie
17/10/2024
17/10/2024
Andrea Gregori è il nuovo Direttore dell’Urologia
È il Prof. Andrea Gregori il nuovo Direttore della Struttura Complessa di Urologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.
Forte di una formazione maturata anche all’estero, ottenendo la Fellowship in Urologic Surgery negli Stati Uniti alla Duke University di Durham, North Carolina, nel 1999, uno stage di perfezionamento presso il Department of Urology dello University Hospital di Lund, Svezia e il Master Universitario in Andrologia Chirurgica presso l’Università degli Studi di Milano, Gregori ricopre il ruolo di professore a contratto di Semiotica e Patologia degli apparati presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano dal 2015.
Ha eseguito oltre 7000 interventi chirurgici come primo operatore, principalmente di tipo mini-invasivo sia di alta complessità e per patologia oncologica che di media e bassa complessità.
Nel 2001 ha iniziato in Italia un lavoro pionieristico sulla chirurgia laparoscopica e robotica urologica, apprendendo così le più moderne tecniche chirurgiche laparoscopiche mini- invasive utilizzate in urologia oggi. Durante questo periodo ha partecipato alla prima prostatectomia radicale laparoscopica in Italia avvenuta nel 2001, alla prima cistectomia radicale laparoscopica con ricostruzione di neovescica ileale al mondo, sempre nello stesso anno, e alla prima prostatectomia radicale robotica in Italia nel 2004.
È ideatore e sviluppatore di una tecnica chirurgica originale mini-invasiva chiamata impianto di protesi per incontinenza urinaria maschile ProACT, eco-guidato transrettale in anestesia locale, che ha dato risultati clinici eccellenti venendo così pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche urologiche internazionali.
Ha anche introdotto, negli istituti dove ha lavorato fino ad oggi, innovative tecniche chirurgiche, diagnostiche e terapeutiche: chirurgia con laser ad holmio per il trattamento della calcolosi urinaria, chirurgia con laser al tullio per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, endoscopia flessibile delle alte e basse vie urinarie (ureteroscopia e cistoscopia) e biopsia prostatica con tecnica “Fusion”.
“Sono onorato di assumere questo ruolo e di iniziare a lavorare in un ospedale così importante e prestigioso - sottolinea il prof. Greogori. Per me, che oltretutto sono monzese, l’approdo al San Gerardo rappresenta non solo un importante punto di arrivo della carriera ma anche un emozionante ritorno alle origini visto che qui mi sono laureato nel 1995. I miei obiettivi saranno garantire cure di altissima qualità, promuovere la formazione continua dei miei collaboratori e implementare tecnologie all’avanguardia per il miglioramento della salute dei nostri pazienti. Saremo anche sede di insegnamento per gli specializzandi in urologia in modo da preparare i professionisti del futuro”.
“Nel dare il nostro benvenuto al prof. Gregori - aggiungono Claudio Cogliati, Presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e Silvano Casazza, Direttore generale - ringraziamo il dott. Salvatore Blanco che per diversi mesi ha svolto il ruolo di facente funzione e che continuerà, con il suo prezioso contributo, a far crescere l’Urologia. L’apporto del prof. Gregori porterà la Struttura a svilupparsi ancora di più grazie alle innovazioni tecnologiche sia mininvasive laparoscopiche e robot-assistite nel cancro della prostata sia chirurgiche”.
Ultime notizie
31/07/2024
31/07/2024
Tumore alla prostata: al San Gerardo si affronta con una gestione multidisciplinare
Il tumore della prostata è la neoplasia più frequentemente riscontrata nell’uomo. Oggi però, se diagnosticata precocemente ed opportunamente curata, non modifica la sopravvivenza dei pazienti. Al fine di rispondere adeguatamente alla necessità di cura è fondamentale coordinare tutte le specialità che sono coinvolte nella gestione di questa patologia.
Presso la Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza, l’approccio è oggi multidisciplinare. Il Dr. Salvatore Blanco, Direttore facente funzione di Urologia sottolinea: “Esiste un affiatato gruppo di lavoro, che coordino personalmente, costituito da urologi, oncologi, radioterapisti, radiologi, medici nucleari, laboratoristi, patologi, infermieri, che riunendosi periodicamente, garantisce sempre al paziente un percorso diagnostico e terapeutico condiviso e basato sulle più nuove evidenze scientifiche”.
“L’introduzione nelle nostre sale operatorie della piattaforma robotica - prosegue il Dr. Blanco - i cui vantaggi sono ormai noti a tutti, ha permesso al reparto di Urologia di poter offrire al paziente anche la possibilità di un intervento di asportazione della prostata con tecnica minimamente invasiva: i risultati raggiunti sono ottimi, tali da averci dato la soddisfazione per aver richiamato pazienti da fuori regione”.
Anche per la diagnosi ci sono importanti novità con l’introduzione dell’esecuzione ambulatoriale delle biopsie prostatiche con tecnica Fusion, che vengono effettuate da un team composto da urologi e radiologi.
“La tecnica Fusion - spiega il Dr. Rocco Corso, Direttore della Radiologia Diagnostica per immagini e interventistica - permette di eseguire la biopsia prostatica in modo mirato sulla lesione sospetta sovrapponendo e fondendo le immagini acquisite con la risonanza magnetica, visibili in tempo reale con l’ecografia, raggiungendo con questa modalità una maggior precisione del prelievo bioptico con conseguente elevatissima accuratezza diagnostica”.
“Per le terapie del tumore della prostata - aggiunge il Prof. Stefano Arcangeli, Direttore della Radioterapia - abbiamo messo a punto trattamenti di avanguardia che, grazie all’utilizzo di tecniche di imaging (Image guided radiotherapy o IGRT) e di tracking, ossia di monitoraggio in tempo reale del bersaglio neoplastico, permettono di somministrare con estrema precisione e non invasivamente dosi di radiazioni molto elevate con risparmio dei tessuti sani”.
“Per quanto riguarda le terapie mediche - conferma il Prof. Diego Cortinovis, Direttore dell’Oncologia - oggi sono disponibili terapie anti-ormonali di nuova generazione che, se introdotte precocemente nel decorso della malattia, possono impattare in maniera evidente sulla prognosi di questi pazienti. L’introduzione, inoltre, di trattamenti di combinazione che si affiancano alla chemioterapia possono rendere più efficace la cura anche in malattie più invasive e infine l’impiego della valutazione biomolecolare permette oggi di utilizzare terapie specifiche non chemioterapiche in una quota di questi pazienti comportando, ancora una volta, un beneficio in termini di spettanza di vita”.
“Presso la Medicina Nucleare del nostro istituto - ricorda il Direttore, Prof. Luca Guerra - è possibile eseguire la PET (tomografia a emissione di positroni) con PSMA (Prostatic Specific Membrane Antigene), metodica diagnostica di riferimento per la diagnosi di malattia nei pazienti con recidiva biochimica e in caso di malattia all’esordio in pazienti ad alto rischio di metastasi. Oltre a ciò, tra i futuri obiettivi, vi è l’utilizzo di nuovi radiofarmaci a scopo terapeutico che consentiranno di ampliare le opzioni di cura disponibili per questo tipo di malattia”.
Conclude il Dr. Blanco: “L’aggiornamento e la ricerca in campo medico non si devono mai fermare, i programmi di sviluppo futuro su cui stiamo già lavorando al San Gerardo, prevedono studi sui tumori con caratteristiche eredo-familiari, ovvero la ricerca delle mutazioni genetiche che possono predisporre gli uomini alla formazione del tumore della prostata al fine di personalizzare le terapie”.

Ultime notizie
20/03/2024
20/03/2024
Malattie rare in Urologia, 15 anni di impegno dell'IRCCS San Gerardo
Da quindici anni la Struttura complessa di Urologia dell’ospedale San Gerardo si occupa della gestione della patologia funzionale vescicale con ambulatori dedicati dove si ricevono pazienti inviati da tutta la regione. In virtù delle elevate competenze specifiche, dal 2012 è stato inoltre individuato come Centro di riferimento italiano per la diagnosi e la cura della Cistite Interstiziale, patologia che si colloca tra le Malattie Rare, con autorizzazione a redigere piani terapeutici e ad erogare cicli di terapie specifici.
“Questa sindrome tanto rara quanto fastidiosa - sottolinea il Dr. Salvatore Blanco, Direttore facente funzione dell’Urologia - determina un intenso dolore vescicale che costringe il paziente ad urinare continuamente, non permettendogli di svolgere serenamente la sua normale vita di relazionale e lavorativa, colpisce prevalentemente donne in età fertile ma anche, se pur ancora più raramente, uomini”.
Nell’Ambulatorio della Patologia Funzionale della Vescica, che vede impiegati nella sua gestione il Dr. Fabrizio Torelli e la Dr.ssa Gemma Viola Fantini, coadiuvati dal Dr. Blanco, si va dal sospetto clinico all’approfondimento diagnostico utilizzando tutte le tecniche necessarie (radiologiche, endoscopiche, urodinamiche).
“La cistoscopia - spiega il Dr. Torelli - è l’esame cardine dal punto di vista diagnostico, esame che se pur temuto dal paziente viene eseguito da noi con le più moderne strumentazioni in ambiente dedicato con specifico schema analgesico (cistoscopi flessibili di ultima generazione con telecamera ad alta risoluzione in punta)”.
Oltre alla vescica possono essere colpiti altri distretti corporei (muscolatura perineale, intestino, genitali) con anche quadri di incontinenza urinaria: per quest’ultimo motivo è indispensabile studiare la funzionalità della vescica e come essa si coordina con lo sfintere uretrale e il piano muscolare del perineo.
Per questo studio l’ospedale San Gerardo ha a disposizione la migliore tecnologia urodinamica attualmente esistente per un esame urodinamico a microsensori con sei canali di registrazione.
“Le terapie da noi erogate - aggiunge la Dr.ssa Fantini - spaziano dai trattamenti farmacologici quali le instillazioni endovescicali, alle metodiche mininvasive con tecniche riabilitative manuali o strumentali o propriamente invasive se necessarie quindi in anestesia, elettrocoagulazione delle ulcere, sovradistensione vescicale”.
Al paziente viene anche offerto un adeguato supporto infermieristico per l’apprendimento dell’autocateterismo vescicale a volte indispensabile per la prosecuzione domiciliare delle terapie endovescicali.
“I nostri progetti futuri - conclude il Dr. Blanco - prevedono l’inserimento nel percorso terapeutico della figura dello psicologo per il supporto dei casi dove la malattia ha determinato una alterazione del benessere sociale del paziente. Abbiamo anche la volontà di iniziare nella ricerca di un marker urinario per la diagnosi precoce, avvalendoci della collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca. All’IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza siamo già pronti a vincere la lotta contro la Cistite Interstiziale grazie ad un efficace lavoro di squadra che qua da noi viene svolto ormai da molti anni”.

Ultime notizie
22/06/2023
22/06/2023
Paziente sveglio e anestesia spinale per la rimozione del cancro alla prostata
L’équipe di Urologi dell’ospedale San Gerardo, diretta dal dott. Marco Grasso (nella foto il primo da sinistra), ha pubblicato sull’“Archivio Italiano di Urologia ed Andrologia”, importante rivista espressione di diverse società scientifiche e censito sulle più importanti Library scientifiche mondiali, un articolo in cui si segnala la sicurezza e l’efficacia dell’anestesia spinale nell’intervento di Prostatectomia radicale retropubica open.
La peculiarità di questo articolo è rilevante, considerando che ad oggi tale tecnica viene usata di routine all’ospedale San Gerardo.
L’équipe del San Gerardo, in sostanza, esegue un intervento tra i più complessi della chirurgia urologica con il “paziente sveglio” con conseguenti positive ricadute sulla velocità di recupero post operatoria e sullo stato psicofisico del paziente.
Tale approccio nasce lontano quando il dott. Grasso, giovane urologo aiuto del prof. Patrizio Rigatti, primario dell’Istituto San Raffaele di Milano, si trovò a competere con una patologia fino a quegli anni non curata chirurgicamente, dando il proprio contributo allo sviluppo di una innovativa tecnica chirurgica.
Una progressione costante migliorativa, portata avanti parallelamente alla ricerca con lo sviluppo di una sempre più precisa conoscenza della patologia da trattare, ha portato il prof. Grasso e il suo gruppo a contributi scientifici di rilevanza mondiale quali l’estrazione dell’RNA dell’antigene prostatico specifico nei linfonodi fuori dai campi abituali chirurgici, all’utilizzo del radioisotopo Tecnezio 99 per tracciare intra-operatoriamente i linfonodi di drenaggio primario.
Questo ha consentito, con l’esperienza di migliaia di interventi, lo sviluppo di una tecnica che ha sempre comportato una estesa asportazione dei linfonodi pelvici e una rimozione della prostata radicale ma molto rispettosa dei criteri anatomici tesi a preservare totalmente la continenza urinaria del paziente.
La tecnica utilizzata vede nella serie descritta nell’articolo un tempo chirurgico medio di soli 96 minuti con ridottissime perdite ematiche, così rendendo possibile l’utilizzo dell’anestesia locoregionale/spinale (che non è gestibile per tempi chirurgici più lunghi o elevate perdite ematiche).
“Ho ritenuto utile comunicare questa esperienza - sottolinea il dott. Grasso - per spiegare che c’è la possibilità di guarire chirurgicamente un malato di cancro prostatico senza l’utilizzo dell’anestesia generale”.

Ultime notizie
10/11/2022
10/11/2022
Visite urologiche gratuite per la prevenzione del tumore della prostata
Novembre è il mese della prevenzione del tumore della prostata. E per questo, nei weekend del 12 e 13 e del 19 e 20 novembre, Regione Lombardia mette a disposizione dei cittadini over 40 visite urologiche gratuite per la prevenzione di questo cancro nelle principali strutture sanitarie del territorio.
All'Ospedale San Gerardo l'ambulatorio sarà aperto su prenotazione dalle ore 9 alle ore 13 (Palazzina Accoglienza Piano 1° stanza 101).
Per fissare un appuntamento il numero telefonico dedicato è 039 233 3648 (Segreteria Urologia), attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12.
Durante la visita, oltre all’esame clinico, verranno spiegati quali sono I principali fattori di rischio della patologia e a quali controlli è bene sottoporsi in caso di familiarità al tumore della prostata.
"In Italia - spiega l'assessore al Welfare, Guido Bertolaso - ogni anno vengono diagnosticati 36.000 nuovi casi di tumore della prostata, che è quello più diffuso tra gli uomini, e si registrano circa 7.000 decessi correlati a questa patologia.
In Lombardia, tra la popolazione maschile, il cancro della prostata è il primo per incidenza con un tasso di 118,9 nuovi casi su 100.000 abitanti (pari a 5.950 casi), al secondo posto c'è il tumore del colon con incidenza 94,2, al terzo posto il tumore del polmone con incidenza 92,6".
"Il modo più semplice, ma anche più concreto - continua Bertolaso - che abbiamo per invertire questo trend è quello di fare prevenzione sottoponendoci a visite periodiche dopo il compimento dei 40 anni. Una visita di pochi minuti è il modo migliore che ciascuno di noi ha per prendersi cura di sé e della propria salute".
Uno dei principali fattori di rischio è la familiarità. Il rischio di ammalarsi è maggiore per chi ha un parente di primo grado che ha avuto questo tumore rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Per questo, in caso di familiarità, è importante sottoporsi a dei controlli già a partire dai 40-45 anni di età. Un altro fattore di rischio è l'età: le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e la frequenza della malattia aumenta con l'età.
Uno degli aspetti più preoccupanti del tumore della prostata è che, nella maggior parte dei casi, durante le fasi iniziali dello sviluppo, i soggetti colpiti dalla malattia non avvertono alcun sintomo.
"Ogni momento è buono per la prevenzione - spiega l'assessore - per questo invito tutti i lombardi in target a prendere seriamente in considerazione questa opportunità: non costa nulla, ma può significare moltissimo".
"Stiamo già lavorando - conclude Guido Bertolaso - affinché anche lo screening per il tumore alla prostata rientri fra i LEA (Livelli essenziali di assistenza)".

Ultime notizie
17/10/2024
17/10/2024
Andrea Gregori è il nuovo Direttore dell’Urologia
È il Prof. Andrea Gregori il nuovo Direttore della Struttura Complessa di Urologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.
Forte di una formazione maturata anche all’estero, ottenendo la Fellowship in Urologic Surgery negli Stati Uniti alla Duke University di Durham, North Carolina, nel 1999, uno stage di perfezionamento presso il Department of Urology dello University Hospital di Lund, Svezia e il Master Universitario in Andrologia Chirurgica presso l’Università degli Studi di Milano, Gregori ricopre il ruolo di professore a contratto di Semiotica e Patologia degli apparati presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano dal 2015.
Ha eseguito oltre 7000 interventi chirurgici come primo operatore, principalmente di tipo mini-invasivo sia di alta complessità e per patologia oncologica che di media e bassa complessità.
Nel 2001 ha iniziato in Italia un lavoro pionieristico sulla chirurgia laparoscopica e robotica urologica, apprendendo così le più moderne tecniche chirurgiche laparoscopiche mini- invasive utilizzate in urologia oggi. Durante questo periodo ha partecipato alla prima prostatectomia radicale laparoscopica in Italia avvenuta nel 2001, alla prima cistectomia radicale laparoscopica con ricostruzione di neovescica ileale al mondo, sempre nello stesso anno, e alla prima prostatectomia radicale robotica in Italia nel 2004.
È ideatore e sviluppatore di una tecnica chirurgica originale mini-invasiva chiamata impianto di protesi per incontinenza urinaria maschile ProACT, eco-guidato transrettale in anestesia locale, che ha dato risultati clinici eccellenti venendo così pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche urologiche internazionali.
Ha anche introdotto, negli istituti dove ha lavorato fino ad oggi, innovative tecniche chirurgiche, diagnostiche e terapeutiche: chirurgia con laser ad holmio per il trattamento della calcolosi urinaria, chirurgia con laser al tullio per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, endoscopia flessibile delle alte e basse vie urinarie (ureteroscopia e cistoscopia) e biopsia prostatica con tecnica “Fusion”.
“Sono onorato di assumere questo ruolo e di iniziare a lavorare in un ospedale così importante e prestigioso - sottolinea il prof. Greogori. Per me, che oltretutto sono monzese, l’approdo al San Gerardo rappresenta non solo un importante punto di arrivo della carriera ma anche un emozionante ritorno alle origini visto che qui mi sono laureato nel 1995. I miei obiettivi saranno garantire cure di altissima qualità, promuovere la formazione continua dei miei collaboratori e implementare tecnologie all’avanguardia per il miglioramento della salute dei nostri pazienti. Saremo anche sede di insegnamento per gli specializzandi in urologia in modo da preparare i professionisti del futuro”.
“Nel dare il nostro benvenuto al prof. Gregori - aggiungono Claudio Cogliati, Presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e Silvano Casazza, Direttore generale - ringraziamo il dott. Salvatore Blanco che per diversi mesi ha svolto il ruolo di facente funzione e che continuerà, con il suo prezioso contributo, a far crescere l’Urologia. L’apporto del prof. Gregori porterà la Struttura a svilupparsi ancora di più grazie alle innovazioni tecnologiche sia mininvasive laparoscopiche e robot-assistite nel cancro della prostata sia chirurgiche”.
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31/07/2024
31/07/2024
Tumore alla prostata: al San Gerardo si affronta con una gestione multidisciplinare
Il tumore della prostata è la neoplasia più frequentemente riscontrata nell’uomo. Oggi però, se diagnosticata precocemente ed opportunamente curata, non modifica la sopravvivenza dei pazienti. Al fine di rispondere adeguatamente alla necessità di cura è fondamentale coordinare tutte le specialità che sono coinvolte nella gestione di questa patologia.
Presso la Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza, l’approccio è oggi multidisciplinare. Il Dr. Salvatore Blanco, Direttore facente funzione di Urologia sottolinea: “Esiste un affiatato gruppo di lavoro, che coordino personalmente, costituito da urologi, oncologi, radioterapisti, radiologi, medici nucleari, laboratoristi, patologi, infermieri, che riunendosi periodicamente, garantisce sempre al paziente un percorso diagnostico e terapeutico condiviso e basato sulle più nuove evidenze scientifiche”.
“L’introduzione nelle nostre sale operatorie della piattaforma robotica - prosegue il Dr. Blanco - i cui vantaggi sono ormai noti a tutti, ha permesso al reparto di Urologia di poter offrire al paziente anche la possibilità di un intervento di asportazione della prostata con tecnica minimamente invasiva: i risultati raggiunti sono ottimi, tali da averci dato la soddisfazione per aver richiamato pazienti da fuori regione”.
Anche per la diagnosi ci sono importanti novità con l’introduzione dell’esecuzione ambulatoriale delle biopsie prostatiche con tecnica Fusion, che vengono effettuate da un team composto da urologi e radiologi.
“La tecnica Fusion - spiega il Dr. Rocco Corso, Direttore della Radiologia Diagnostica per immagini e interventistica - permette di eseguire la biopsia prostatica in modo mirato sulla lesione sospetta sovrapponendo e fondendo le immagini acquisite con la risonanza magnetica, visibili in tempo reale con l’ecografia, raggiungendo con questa modalità una maggior precisione del prelievo bioptico con conseguente elevatissima accuratezza diagnostica”.
“Per le terapie del tumore della prostata - aggiunge il Prof. Stefano Arcangeli, Direttore della Radioterapia - abbiamo messo a punto trattamenti di avanguardia che, grazie all’utilizzo di tecniche di imaging (Image guided radiotherapy o IGRT) e di tracking, ossia di monitoraggio in tempo reale del bersaglio neoplastico, permettono di somministrare con estrema precisione e non invasivamente dosi di radiazioni molto elevate con risparmio dei tessuti sani”.
“Per quanto riguarda le terapie mediche - conferma il Prof. Diego Cortinovis, Direttore dell’Oncologia - oggi sono disponibili terapie anti-ormonali di nuova generazione che, se introdotte precocemente nel decorso della malattia, possono impattare in maniera evidente sulla prognosi di questi pazienti. L’introduzione, inoltre, di trattamenti di combinazione che si affiancano alla chemioterapia possono rendere più efficace la cura anche in malattie più invasive e infine l’impiego della valutazione biomolecolare permette oggi di utilizzare terapie specifiche non chemioterapiche in una quota di questi pazienti comportando, ancora una volta, un beneficio in termini di spettanza di vita”.
“Presso la Medicina Nucleare del nostro istituto - ricorda il Direttore, Prof. Luca Guerra - è possibile eseguire la PET (tomografia a emissione di positroni) con PSMA (Prostatic Specific Membrane Antigene), metodica diagnostica di riferimento per la diagnosi di malattia nei pazienti con recidiva biochimica e in caso di malattia all’esordio in pazienti ad alto rischio di metastasi. Oltre a ciò, tra i futuri obiettivi, vi è l’utilizzo di nuovi radiofarmaci a scopo terapeutico che consentiranno di ampliare le opzioni di cura disponibili per questo tipo di malattia”.
Conclude il Dr. Blanco: “L’aggiornamento e la ricerca in campo medico non si devono mai fermare, i programmi di sviluppo futuro su cui stiamo già lavorando al San Gerardo, prevedono studi sui tumori con caratteristiche eredo-familiari, ovvero la ricerca delle mutazioni genetiche che possono predisporre gli uomini alla formazione del tumore della prostata al fine di personalizzare le terapie”.

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20/03/2024
20/03/2024
Malattie rare in Urologia, 15 anni di impegno dell'IRCCS San Gerardo
Da quindici anni la Struttura complessa di Urologia dell’ospedale San Gerardo si occupa della gestione della patologia funzionale vescicale con ambulatori dedicati dove si ricevono pazienti inviati da tutta la regione. In virtù delle elevate competenze specifiche, dal 2012 è stato inoltre individuato come Centro di riferimento italiano per la diagnosi e la cura della Cistite Interstiziale, patologia che si colloca tra le Malattie Rare, con autorizzazione a redigere piani terapeutici e ad erogare cicli di terapie specifici.
“Questa sindrome tanto rara quanto fastidiosa - sottolinea il Dr. Salvatore Blanco, Direttore facente funzione dell’Urologia - determina un intenso dolore vescicale che costringe il paziente ad urinare continuamente, non permettendogli di svolgere serenamente la sua normale vita di relazionale e lavorativa, colpisce prevalentemente donne in età fertile ma anche, se pur ancora più raramente, uomini”.
Nell’Ambulatorio della Patologia Funzionale della Vescica, che vede impiegati nella sua gestione il Dr. Fabrizio Torelli e la Dr.ssa Gemma Viola Fantini, coadiuvati dal Dr. Blanco, si va dal sospetto clinico all’approfondimento diagnostico utilizzando tutte le tecniche necessarie (radiologiche, endoscopiche, urodinamiche).
“La cistoscopia - spiega il Dr. Torelli - è l’esame cardine dal punto di vista diagnostico, esame che se pur temuto dal paziente viene eseguito da noi con le più moderne strumentazioni in ambiente dedicato con specifico schema analgesico (cistoscopi flessibili di ultima generazione con telecamera ad alta risoluzione in punta)”.
Oltre alla vescica possono essere colpiti altri distretti corporei (muscolatura perineale, intestino, genitali) con anche quadri di incontinenza urinaria: per quest’ultimo motivo è indispensabile studiare la funzionalità della vescica e come essa si coordina con lo sfintere uretrale e il piano muscolare del perineo.
Per questo studio l’ospedale San Gerardo ha a disposizione la migliore tecnologia urodinamica attualmente esistente per un esame urodinamico a microsensori con sei canali di registrazione.
“Le terapie da noi erogate - aggiunge la Dr.ssa Fantini - spaziano dai trattamenti farmacologici quali le instillazioni endovescicali, alle metodiche mininvasive con tecniche riabilitative manuali o strumentali o propriamente invasive se necessarie quindi in anestesia, elettrocoagulazione delle ulcere, sovradistensione vescicale”.
Al paziente viene anche offerto un adeguato supporto infermieristico per l’apprendimento dell’autocateterismo vescicale a volte indispensabile per la prosecuzione domiciliare delle terapie endovescicali.
“I nostri progetti futuri - conclude il Dr. Blanco - prevedono l’inserimento nel percorso terapeutico della figura dello psicologo per il supporto dei casi dove la malattia ha determinato una alterazione del benessere sociale del paziente. Abbiamo anche la volontà di iniziare nella ricerca di un marker urinario per la diagnosi precoce, avvalendoci della collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca. All’IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza siamo già pronti a vincere la lotta contro la Cistite Interstiziale grazie ad un efficace lavoro di squadra che qua da noi viene svolto ormai da molti anni”.

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22/06/2023
22/06/2023
Paziente sveglio e anestesia spinale per la rimozione del cancro alla prostata
L’équipe di Urologi dell’ospedale San Gerardo, diretta dal dott. Marco Grasso (nella foto il primo da sinistra), ha pubblicato sull’“Archivio Italiano di Urologia ed Andrologia”, importante rivista espressione di diverse società scientifiche e censito sulle più importanti Library scientifiche mondiali, un articolo in cui si segnala la sicurezza e l’efficacia dell’anestesia spinale nell’intervento di Prostatectomia radicale retropubica open.
La peculiarità di questo articolo è rilevante, considerando che ad oggi tale tecnica viene usata di routine all’ospedale San Gerardo.
L’équipe del San Gerardo, in sostanza, esegue un intervento tra i più complessi della chirurgia urologica con il “paziente sveglio” con conseguenti positive ricadute sulla velocità di recupero post operatoria e sullo stato psicofisico del paziente.
Tale approccio nasce lontano quando il dott. Grasso, giovane urologo aiuto del prof. Patrizio Rigatti, primario dell’Istituto San Raffaele di Milano, si trovò a competere con una patologia fino a quegli anni non curata chirurgicamente, dando il proprio contributo allo sviluppo di una innovativa tecnica chirurgica.
Una progressione costante migliorativa, portata avanti parallelamente alla ricerca con lo sviluppo di una sempre più precisa conoscenza della patologia da trattare, ha portato il prof. Grasso e il suo gruppo a contributi scientifici di rilevanza mondiale quali l’estrazione dell’RNA dell’antigene prostatico specifico nei linfonodi fuori dai campi abituali chirurgici, all’utilizzo del radioisotopo Tecnezio 99 per tracciare intra-operatoriamente i linfonodi di drenaggio primario.
Questo ha consentito, con l’esperienza di migliaia di interventi, lo sviluppo di una tecnica che ha sempre comportato una estesa asportazione dei linfonodi pelvici e una rimozione della prostata radicale ma molto rispettosa dei criteri anatomici tesi a preservare totalmente la continenza urinaria del paziente.
La tecnica utilizzata vede nella serie descritta nell’articolo un tempo chirurgico medio di soli 96 minuti con ridottissime perdite ematiche, così rendendo possibile l’utilizzo dell’anestesia locoregionale/spinale (che non è gestibile per tempi chirurgici più lunghi o elevate perdite ematiche).
“Ho ritenuto utile comunicare questa esperienza - sottolinea il dott. Grasso - per spiegare che c’è la possibilità di guarire chirurgicamente un malato di cancro prostatico senza l’utilizzo dell’anestesia generale”.

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10/11/2022
10/11/2022
Visite urologiche gratuite per la prevenzione del tumore della prostata
Novembre è il mese della prevenzione del tumore della prostata. E per questo, nei weekend del 12 e 13 e del 19 e 20 novembre, Regione Lombardia mette a disposizione dei cittadini over 40 visite urologiche gratuite per la prevenzione di questo cancro nelle principali strutture sanitarie del territorio.
All'Ospedale San Gerardo l'ambulatorio sarà aperto su prenotazione dalle ore 9 alle ore 13 (Palazzina Accoglienza Piano 1° stanza 101).
Per fissare un appuntamento il numero telefonico dedicato è 039 233 3648 (Segreteria Urologia), attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12.
Durante la visita, oltre all’esame clinico, verranno spiegati quali sono I principali fattori di rischio della patologia e a quali controlli è bene sottoporsi in caso di familiarità al tumore della prostata.
"In Italia - spiega l'assessore al Welfare, Guido Bertolaso - ogni anno vengono diagnosticati 36.000 nuovi casi di tumore della prostata, che è quello più diffuso tra gli uomini, e si registrano circa 7.000 decessi correlati a questa patologia.
In Lombardia, tra la popolazione maschile, il cancro della prostata è il primo per incidenza con un tasso di 118,9 nuovi casi su 100.000 abitanti (pari a 5.950 casi), al secondo posto c'è il tumore del colon con incidenza 94,2, al terzo posto il tumore del polmone con incidenza 92,6".
"Il modo più semplice, ma anche più concreto - continua Bertolaso - che abbiamo per invertire questo trend è quello di fare prevenzione sottoponendoci a visite periodiche dopo il compimento dei 40 anni. Una visita di pochi minuti è il modo migliore che ciascuno di noi ha per prendersi cura di sé e della propria salute".
Uno dei principali fattori di rischio è la familiarità. Il rischio di ammalarsi è maggiore per chi ha un parente di primo grado che ha avuto questo tumore rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Per questo, in caso di familiarità, è importante sottoporsi a dei controlli già a partire dai 40-45 anni di età. Un altro fattore di rischio è l'età: le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e la frequenza della malattia aumenta con l'età.
Uno degli aspetti più preoccupanti del tumore della prostata è che, nella maggior parte dei casi, durante le fasi iniziali dello sviluppo, i soggetti colpiti dalla malattia non avvertono alcun sintomo.
"Ogni momento è buono per la prevenzione - spiega l'assessore - per questo invito tutti i lombardi in target a prendere seriamente in considerazione questa opportunità: non costa nulla, ma può significare moltissimo".
"Stiamo già lavorando - conclude Guido Bertolaso - affinché anche lo screening per il tumore alla prostata rientri fra i LEA (Livelli essenziali di assistenza)".
