Chirurgia Generale I
Chirurgia Generale I
Descrizione:
Principali attività
-
Chirurgia oncologica: colon retto, stomaco - cardias , pancreas - fegato - vie biliari
-
Chirurgia gastroenterologica: trattamento calcolosi colecisti, malattie croniche infiammatorie intestinali e diverticolosi del colon
-
Chirurgia proctologica: emorroidi, ragadi, fistole, prolasso rettale
-
Chirurgia parete addominale: ernie ombelicali, inguinali, crurali e laparoceli complicati
-
Chirurgia endocrinologica: tiroide, surrene e paratiroidi
-
Chirurgia laparoscopica: colecisti, ernie iatali, surrene, milza
-
Chirurgia epatobiliopancreatica
-
Chirurgia colonrettale
-
Chirurgia gastroenterologica
-
Chirurgia laparoscopica avanzata (colon, retto, fegato, pancreas, surrene, milza)
-
Programma fast track (ERAS) in tutti gli interventi di chirurgia maggiore addominale
Ambulatorio di Endocrinochirurgia - Chirurgia della Tiroide
Direttore Luca Gianotti
Venerdì 14.00 - 16.00
La S.C. Chirurgia I, con l'Ambulatorio di Endocrinochirurgia, è accreditata come Centro di Riferimento di Chirurgia della Tiroide.
La chirurgia della tiroide è indicata sia nei casi di patologia tumorale sia in diversi altri casi quali ipotiroidismo, ipertiroidismo, gozzo, noduli benigni. La visita medica e la consultazione dei referti di accertamenti diagnostici ed esami strumentali consentono al chirurgo di valutare la situazione e i possibili interventi terapeutici.
Il percorso di cure è svolto in collaborazione con specialistici che appartengono ad altri ambiti multidisciplinari quali l'endocrinologia, l'otorinolaringoiatria, la diagnostica per immagini, l'anatomia patologica e citologia, le analisi di laboratorio, la medicina nucleare.
E' attuata la valutazione dei risultati tramite report annuali, inclusi i volumi di attività, al fine di monitorare costantemente la qualità degli esiti post chirurgici.
Direttore S.C. Chirurgia Generale I:
Prof. Marco BragaChirurgia Generale I
Settore B, 4° pianoDirettore S.C. Chirurgia Generale I
Principali attività
-
Chirurgia oncologica: colon retto, stomaco - cardias , pancreas - fegato - vie biliari
-
Chirurgia gastroenterologica: trattamento calcolosi colecisti, malattie croniche infiammatorie intestinali e diverticolosi del colon
-
Chirurgia proctologica: emorroidi, ragadi, fistole, prolasso rettale
-
Chirurgia parete addominale: ernie ombelicali, inguinali, crurali e laparoceli complicati
-
Chirurgia endocrinologica: tiroide, surrene e paratiroidi
-
Chirurgia laparoscopica: colecisti, ernie iatali, surrene, milza
-
Chirurgia epatobiliopancreatica
-
Chirurgia colonrettale
-
Chirurgia gastroenterologica
-
Chirurgia laparoscopica avanzata (colon, retto, fegato, pancreas, surrene, milza)
-
Programma fast track (ERAS) in tutti gli interventi di chirurgia maggiore addominale
Ambulatorio di Endocrinochirurgia - Chirurgia della Tiroide
Direttore Luca Gianotti
Venerdì 14.00 - 16.00
La S.C. Chirurgia I, con l'Ambulatorio di Endocrinochirurgia, è accreditata come Centro di Riferimento di Chirurgia della Tiroide.
La chirurgia della tiroide è indicata sia nei casi di patologia tumorale sia in diversi altri casi quali ipotiroidismo, ipertiroidismo, gozzo, noduli benigni. La visita medica e la consultazione dei referti di accertamenti diagnostici ed esami strumentali consentono al chirurgo di valutare la situazione e i possibili interventi terapeutici.
Il percorso di cure è svolto in collaborazione con specialistici che appartengono ad altri ambiti multidisciplinari quali l'endocrinologia, l'otorinolaringoiatria, la diagnostica per immagini, l'anatomia patologica e citologia, le analisi di laboratorio, la medicina nucleare.
E' attuata la valutazione dei risultati tramite report annuali, inclusi i volumi di attività, al fine di monitorare costantemente la qualità degli esiti post chirurgici.
039 233 3651
ORARIO VISITA PARENTI: dalle 12.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
COLLOQUI CON I MEDICI:
CHIRURGIA I: da lunedì a venerdì dalle 12.00 alle 13.00 - sabato e festivi su appuntamento
CHIRURGIA D'URGENZA: tutti giorni dalle 12.00 alle 13.00
Responsabile della pubblicazione: Redazione
Ultimo aggiornamento: 31/12/2024
Ultime notizie
17/12/2024
17/12/2024
Il San Gerardo fa scuola nella chirurgia epato-bilio-pancreatica
Quattro interventi al pancreas e due al fegato nell’arco di tre giorni consecutivi, di alta complessità tecnica e con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come la chirurgia robotica e il rendering tridimensionale, che rappresentano oggi tra le metodiche più innovative in questo settore.
È il risultato del programma chirurgico avanzato che ha visto protagoniste le équipe delle due chirurgie della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, la Chirurgia I, diretta dal Prof. Marco Braga e la Chirurgia II, diretta dal Dr. Christian Cotsoglou.
Il programma è stato portato avanti nell’ambito della Scuola di Alta Formazione dell’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), una delle associazioni scientifiche chirurgiche nazionali più prestigiose d’Italia, che ha scelto la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori per la parte pratica del corso di alta formazione in chirurgia epato-bilio- pancreatica.
Tutor tra gli altri del corso, il Dr. Christian Cotsoglou, Direttore della Chirurgia II, sia per il modulo “Fegato” sia per il modulo “Pancreas”.
I discenti, provenienti da Treviso e da Roma, hanno così potuto confrontarsi direttamente in sala operatoria, grazie all’unione sinergica e all’affiatamento tra le due chirurgie presenti all’Ospedale San Gerardo, finalizzata all’ottimizzazione del risultato clinico sui pazienti e didattico nei confronti dei medici che hanno partecipato al corso.
Una “fusione” clinica resa possibile anche dal sincronismo perfetto tra anestesisti, rianimatori, endoscopisti, radiologi interventisti, oncologi e personale infermieristico, che hanno reso possibile questo importante evento formativo.
Oltre alle sedute operatorie, che hanno rappresentato solo la punta di un iceberg organizzativo, i discenti hanno partecipato ai Gruppi Oncologici Interdisciplinari del Fegato e della Pancreas Unit, mostrandosi attivi e partecipativi nelle discussioni cliniche multidisciplinari finalizzate a dare la migliore indicazione strategica per ogni paziente, nel rispetto della Medicina e della Chirurgia “su misura”.
“Questo corso - sottolinea il Dr. Cotsoglou - ha rappresentato un valido esempio di come al San Gerardo di Monza si collabori attivamente tra professionisti che si occupano delle malattie del fegato, pancreas e vie biliari, mettendo in compartecipazione la propria expertise e lavorando in tandem, come un unico team di professionisti”.
Ultime notizie
06/06/2024
06/06/2024
Tumori del colon-retto: il San Gerardo in prima linea dalla prevenzione alla chirurgia robotica
I tumori del colon e del retto rappresentano per incidenza la terza neoplasia più frequente negli uomini e la seconda più frequente nelle donne, con una stima di circa 48.000 nuovi casi nel 2022 a livello nazionale (+1.5% rispetto al 2020) e circa 7800 in Lombardia, con una sopravvivenza a 5 anni che si attesta attorno al 65%.
Presso la Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza si lavora sulla prevenzione tanto che l’ospedale San Gerardo è il primo presidio in Brianza per numero di colonscopie e di trattamenti endoscopici. Il volume annuale di colonscopie è cresciuto progressivamente dalle 3800 del 2007 alle 4521 del 2023, in particolare le colonscopie di screening da meno di 200 all’anno nel periodo 2007-2009 a 712 lo scorso anno. La qualità complessiva, elevata, è risultato della collaborazione fra endoscopisti, patologi, chirurghi e oncologi, collaborazione iniziata proprio nel 2007 con l’avvento del programma regionale di prevenzione dedicato.
I tumori non trattabili endoscopicamente vengono inviati alla chirurgia che da qualche mese, al San Gerardo, può contare sull’utilizzo del robot.
“La possibilità di prevenire i tumori del colon e del retto - evidenzia Marco Dinelli, direttore della Struttura complessa Endoscopia interventistica - è direttamente dipendente dalla identificazione precoce e dall’asportazione dei polipi (cioè dei precursori dei tumori) mediante la colonscopia. La prevenzione a livello della popolazione generale è possibile selezionando i soggetti da sottoporre a colonscopia mediante la ricerca biennale del sangue occulto nelle feci, che in Regione Lombardia è attiva e gratuita per i soggetti di ambo i sessi nell’età compresa fra 50 e 74 anni”.
Attualmente la performance della colonscopia di screening permette di identificare poco meno di 1 soggetto ogni 1000 testati con tumore avanzato o polipo cancerizzato e 5 soggetti ogni 1000 con adenomi avanzati che avrebbero potuto trasformarsi rapidamente in tumori avanzati. Di queste lesioni circa il 28% dei tumori e il 98% dei polipi anche avanzati viene trattato endoscopicamente.
I tumori non trattabili endoscopicamente vengono inviati alla chirurgia. Annualmente al San Gerardo vengono operati circa 150 pazienti affetti da queste patologie in regime elettivo e con tecnica mininvasiva, con tassi di complicanze e degenza media in linea con i migliori dati riportati in letteratura.
Anche l’introduzione del robot sta evidenziando i risultati positivi. Dopo tre mesi di attività di chirurgia robotica, l’Unità operativa di Chirurgia colorettale ha eseguito 40 interventi di resezione al colon robotici senza complicanze e con una degenza media di 4,1 giorni, rispetto a 6,2 giorni della tecnica mininvasiva laparoscopica. Un’ottima partenza grazie anche alla collaborazione degli anestesisti e al personale infermieristico.
“La chirurgia moderna - afferma Mauro Totis, responsabile dell’Struttura Semplice Chirurgia colo-rettale - ormai è sempre più mininvasiva e tecnologica. L’opportunità di poter operare con l’ausilio del robot è la massima espressione di ciò che attualmente l’innovazione scientifica dispone, l’esperienza ventennale di chirurgia laparoscopica ci ha permesso di approcciarci a questa evoluzione tecnologica in modo rapido e intuitivo”.
Durante l’intervento, il chirurgo opera in sala operatoria seduto ad una console che controlla i bracci robotici che sono in contatto con il paziente, le immagini a monitor sono estremamente stabili e ad altissima definizione e ciò permette un gesto chirurgico di elevata precisione.
“I pregi tecnologici del robot uniti all’esperienza maturata negli anni nella chirurgia resettiva del colon porteranno benefici nella cura della patologia colorettale maligna e benigna, incrementando la radicalità chirurgica e riducendone le possibili complicanze - conclude il dott. Totis -. In futuro sempre più pazienti potranno accedere a questa tecnologia che unita alla diagnosi precoce dello screening endoscopico e alle moderne terapie mediche di supporto, offre al cittadino un servizio in grado di rispondere al meglio alle sue necessità”.

Ultime notizie
14/02/2024
14/02/2024
Primi interventi con la chirurgia robotica
Un intervento chirurgico su due donne, operate per una patologia dell’utero mediante l’utilizzo di un robot, ha “segnato” l’avvio dell’utilizzo di questa modalità operativa al San Gerardo di Monza.
Ad intervenire sulle due pazienti è stato il Prof. Fabio Landoni, direttore della Clinica di Ginecologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e professore di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, coordinatore del progetto di introduzione del robot al San Gerardo.
La nuova modalità chirurgica ha potuto usufruire dell’arrivo dello strumento, in attuazione di una programmazione regionale di diffusione di questo approccio chirurgico, e soprattutto dell’impegno di medici e infermieri che hanno accolto con entusiasmo questa nuova possibilità, che va sempre più a migliorare la cura dei pazienti che si rivolgono al San Gerardo.
Il sistema robotico al San Gerardo verrà utilizzato per la chirurgia mininvasiva e troverà diverse applicazioni, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale e successivamente per la cardiochirurgia e per l’otorino.
La chirurgia mininvasiva assistita dal robot permette l’esecuzione di interventi anche di alta complessità con maggior precisione e modulazione della radicalità: il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.
I benefici sono notevoli: piccole incisioni con riduzione del traumatismo tissutale, minore sanguinamento e minore necessità di trasfusioni, riduzione della degenza e del dolore post- operatorio, riduzione dei tempi di recupero, più rapida ripresa nello svolgimento delle attività quotidiane, maggiore facilità nell’esecuzione delle manovre chirurgiche complesse e maggiore sicurezza per il paziente. Le due pazienti, operate dal prof. Landoni, sono state dimesse il giorno dopo l’intervento.
“I vantaggi di una chirurgia assistita dal robot non sono solamente la possibilità di una chirurgia immersiva in 3D con capacità di ingrandimento di 10 volte dell’immagine, ma anche la possibilità di operare a pochi millimetri, a migliaia di chilometri di distanza senza tremori. Ulteriore vantaggio è la mobilità degli strumenti che ruotano a 360 gradi con una mobilità superiore alle nostre articolazioni”, sottolinea il prof. Landoni.
Alla fine della scorsa settimana sono stati 11 gli interventi eseguiti con tre équipe coinvolte, appartenenti alle Strutture complesse di Ginecologia, di Chirurgia Toracica, diretta dal Prof. Francesco Petrella e della Chirurgia Generale diretta dal Prof. Marco Braga, scrivendo così un pezzo di storia del San Gerardo, grazie a chirurghi, coordinatori, infermieri, anestesisti, Oss, che hanno messo impegno, dedizione e collaborazione.
“Il team infermieristico dedicato alla chirurgia robotica - spiega la Responsabile infermieristica di “Area Dipartimentale Sale Operatorie” Dott.ssa Lucia Alberti - ha collaborato in modo propositivo al progetto svolgendo un importante lavoro di squadra propedeutico all’avvio dell’attività. Questo è stato possibile grazie all’elevato livello di competenze specialistiche acquisite e all’importante stimolo di crescita professionale”.

Ultime notizie
27/11/2023
27/11/2023
Il San Gerardo fa scuola sulla Chirurgia del fegato
Non solo una équipe dedicata all’interno della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, ma un team con un bagaglio tecnico, tecnologico e culturale tale da poter trasmettere le proprie conoscenze e competenze a giovani colleghi.
Si è tenuto infatti nei giorni scorsi il corso dal titolo “Percorso chirurgia del fegato: start-up”, con l’obiettivo di proporre un percorso didattico formativo finalizzato alla formazione professionale dei chirurghi, fornendo le nozioni teoriche e pratiche per mettere gli allievi nelle condizioni di poter iniziare ad affrontare le problematiche della chirurgia epatica, che si sta sempre più distinguendo come una branca autonoma della Chirurgia Generale, la quale richiede competenze e abilità specifiche che a volte esulano dal consueto e comune bagaglio del chirurgo non dedicato.
Durante il corso sono state fornite nozioni teoriche e pratiche su come costruire una équipe dedicata alla chirurgia del fegato, su come impostare la sala operatoria per gli interventi di chirurgia epatica, su come utilizzare le tecniche di clampaggio vascolare, le tecnologie per la dissezione del parenchima e per l’emostasi e su come utilizzare l’ecografia intraoperatoria in chirurgia open e laparoscopica. Non solo a livello teorico, ma con sessioni anche in sala operatoria.
“Negli ultimi anni – sottolinea il prof. Fabrizio Romano, responsabile della Chirurgia del fegato della Fondazione IRCCS San Gerardo e professore associato del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca - è stata costituita una équipe dedicata a questo tipo di chirurgia che ha raggiunto un bagaglio tecnico, tecnologico e culturale che ci permette di affrontare tutte le patologie del fegato e delle vie biliari di pertinenza chirurgica, potendo eseguire interventi anche di chirurgia epatica ad elevatissima complessità, quali epatectomie maggiori, estreme, in due tempi. Nell’ultimo anno sono stati eseguiti 86 interventi di chirurgia epatica e biliare dei quali più della metà con tecnica laparoscopica mininvasiva. Il livello di expertise raggiunto dall’équipe ci pone come punto di riferimento per il trattamento chirurgico delle patologie del fegato per la provincia di Monza e Brianza e abbiamo pensato che fosse giunto il momento di trasmettere le nostre conoscenze ad équipe di altri ospedali che desiderano intraprendere un percorso formativo nell’ambito della chirurgia del fegato”.
E ancora: “Il corso ha visto la partecipazione diretta sul campo dei colleghi chirurghi per ottenere nozioni sulla preparazione del paziente, sul posizionamento dello stesso in sala operatoria, sulla tecnologia dedicata alla chirurgia epatica e sulle tecniche ecografiche intraoperatorie, in maniera da acquisire tutte le nozioni basilari per intraprendere questa chirurgia così complessa e altamente specialistica”.
Un evento “costruito” in maniera tale da offrire ai discenti un insegnamento teorico-pratico con partecipazione diretta in sala operatoria, a cui hanno preso parte in qualità di relatori il prof. Marco Braga, Direttore Chirurgia I, il prof. Romano, e i dottori Mattia Garancini, Mauro Scotti, Cristina Ciulli e Francesca Carissimi che fanno parte dell’équipe del San Gerardo.
“Si è trattato del primo evento di questo tipo per quanto riguarda la chirurgia del fegato - conclude il prof. Romano - che testimonia l’elevato livello che questo tipo di chirurgia ha raggiunto all’interno del nostro IRCCS, che ormai si pone come punto di riferimento in Brianza ma non solo”.
Ultime notizie
30/05/2023
30/05/2023
Resezione parziale della milza con patologia rara: al San Gerardo uno dei pochi casi eseguiti al mondo
Innovativo intervento di resezione parziale della milza per via laparoscopica su una giovanissima paziente affetta da una rara neoformazione cistica della milza.
Ad eseguirlo i dottori Luca Degrate, Eleonora Colciago e Mauro Scotti della Struttura Complessa di Chirurgia Generale I, diretta dal prof. Marco Braga, il primo intervento di questo genere presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori ma anche tra i pochissimi altri casi eseguiti nel mondo per il tipo di patologia di cui era affetta l’adolescente.
L’intervento si è reso possibile grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia a disposizione delle sale operatorie dell’ospedale San Gerardo di Monza, quali la telecamera laparoscopica 4k, l’ecografia intraoperatoria laparoscopica, la visione con verde di indocianina e particolari strumenti di dissezione e coagulazione.
“Il nostro centro - spiega il prof. Braga che è anche Direttore della scuola di specializzazione di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca - è stato uno dei primi in Italia ad effettuare interventi di splenectomia per via laparoscopica sia nei pazienti adulti sia in quelli pediatrici e l’esperienza di questi anni ci rende tra i centri italiani con la maggior casistica per questo tipo di intervento”.
La possibilità di effettuare un intervento di splenectomia parziale per via laparoscopica permette una rapida ripresa delle normali attività del paziente e riduce notevolmente il dolore postoperatorio, senza avere un aumento dei rischi rispetto al classico intervento laparotomico.
La giovane paziente non ha avuto bisogno di trasfusioni di sangue in quanto le perdite ematiche durante l’intervento sono state minime ed è stata dimessa dopo pochi giorni dall’ospedale, senza complicanze chirurgiche. L’aver rimosso solamente la parte ammalata della milza, permetterà inoltre alla paziente di conservare una normale funzione immunitaria.
“La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori - dichiara il Direttore Generale Silvano Casazza - può contare su un elevato livello professionale del suo personale che permette, anche attraverso l’introduzione di tecniche e tecnologie innovative, di affrontare situazioni come quella gestita dalla Chirurgia Generale, relativa a un paziente pediatrico con patologia rara”.
Ultime notizie
17/12/2024
17/12/2024
Il San Gerardo fa scuola nella chirurgia epato-bilio-pancreatica
Quattro interventi al pancreas e due al fegato nell’arco di tre giorni consecutivi, di alta complessità tecnica e con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come la chirurgia robotica e il rendering tridimensionale, che rappresentano oggi tra le metodiche più innovative in questo settore.
È il risultato del programma chirurgico avanzato che ha visto protagoniste le équipe delle due chirurgie della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, la Chirurgia I, diretta dal Prof. Marco Braga e la Chirurgia II, diretta dal Dr. Christian Cotsoglou.
Il programma è stato portato avanti nell’ambito della Scuola di Alta Formazione dell’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), una delle associazioni scientifiche chirurgiche nazionali più prestigiose d’Italia, che ha scelto la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori per la parte pratica del corso di alta formazione in chirurgia epato-bilio- pancreatica.
Tutor tra gli altri del corso, il Dr. Christian Cotsoglou, Direttore della Chirurgia II, sia per il modulo “Fegato” sia per il modulo “Pancreas”.
I discenti, provenienti da Treviso e da Roma, hanno così potuto confrontarsi direttamente in sala operatoria, grazie all’unione sinergica e all’affiatamento tra le due chirurgie presenti all’Ospedale San Gerardo, finalizzata all’ottimizzazione del risultato clinico sui pazienti e didattico nei confronti dei medici che hanno partecipato al corso.
Una “fusione” clinica resa possibile anche dal sincronismo perfetto tra anestesisti, rianimatori, endoscopisti, radiologi interventisti, oncologi e personale infermieristico, che hanno reso possibile questo importante evento formativo.
Oltre alle sedute operatorie, che hanno rappresentato solo la punta di un iceberg organizzativo, i discenti hanno partecipato ai Gruppi Oncologici Interdisciplinari del Fegato e della Pancreas Unit, mostrandosi attivi e partecipativi nelle discussioni cliniche multidisciplinari finalizzate a dare la migliore indicazione strategica per ogni paziente, nel rispetto della Medicina e della Chirurgia “su misura”.
“Questo corso - sottolinea il Dr. Cotsoglou - ha rappresentato un valido esempio di come al San Gerardo di Monza si collabori attivamente tra professionisti che si occupano delle malattie del fegato, pancreas e vie biliari, mettendo in compartecipazione la propria expertise e lavorando in tandem, come un unico team di professionisti”.
Ultime notizie
06/06/2024
06/06/2024
Tumori del colon-retto: il San Gerardo in prima linea dalla prevenzione alla chirurgia robotica
I tumori del colon e del retto rappresentano per incidenza la terza neoplasia più frequente negli uomini e la seconda più frequente nelle donne, con una stima di circa 48.000 nuovi casi nel 2022 a livello nazionale (+1.5% rispetto al 2020) e circa 7800 in Lombardia, con una sopravvivenza a 5 anni che si attesta attorno al 65%.
Presso la Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza si lavora sulla prevenzione tanto che l’ospedale San Gerardo è il primo presidio in Brianza per numero di colonscopie e di trattamenti endoscopici. Il volume annuale di colonscopie è cresciuto progressivamente dalle 3800 del 2007 alle 4521 del 2023, in particolare le colonscopie di screening da meno di 200 all’anno nel periodo 2007-2009 a 712 lo scorso anno. La qualità complessiva, elevata, è risultato della collaborazione fra endoscopisti, patologi, chirurghi e oncologi, collaborazione iniziata proprio nel 2007 con l’avvento del programma regionale di prevenzione dedicato.
I tumori non trattabili endoscopicamente vengono inviati alla chirurgia che da qualche mese, al San Gerardo, può contare sull’utilizzo del robot.
“La possibilità di prevenire i tumori del colon e del retto - evidenzia Marco Dinelli, direttore della Struttura complessa Endoscopia interventistica - è direttamente dipendente dalla identificazione precoce e dall’asportazione dei polipi (cioè dei precursori dei tumori) mediante la colonscopia. La prevenzione a livello della popolazione generale è possibile selezionando i soggetti da sottoporre a colonscopia mediante la ricerca biennale del sangue occulto nelle feci, che in Regione Lombardia è attiva e gratuita per i soggetti di ambo i sessi nell’età compresa fra 50 e 74 anni”.
Attualmente la performance della colonscopia di screening permette di identificare poco meno di 1 soggetto ogni 1000 testati con tumore avanzato o polipo cancerizzato e 5 soggetti ogni 1000 con adenomi avanzati che avrebbero potuto trasformarsi rapidamente in tumori avanzati. Di queste lesioni circa il 28% dei tumori e il 98% dei polipi anche avanzati viene trattato endoscopicamente.
I tumori non trattabili endoscopicamente vengono inviati alla chirurgia. Annualmente al San Gerardo vengono operati circa 150 pazienti affetti da queste patologie in regime elettivo e con tecnica mininvasiva, con tassi di complicanze e degenza media in linea con i migliori dati riportati in letteratura.
Anche l’introduzione del robot sta evidenziando i risultati positivi. Dopo tre mesi di attività di chirurgia robotica, l’Unità operativa di Chirurgia colorettale ha eseguito 40 interventi di resezione al colon robotici senza complicanze e con una degenza media di 4,1 giorni, rispetto a 6,2 giorni della tecnica mininvasiva laparoscopica. Un’ottima partenza grazie anche alla collaborazione degli anestesisti e al personale infermieristico.
“La chirurgia moderna - afferma Mauro Totis, responsabile dell’Struttura Semplice Chirurgia colo-rettale - ormai è sempre più mininvasiva e tecnologica. L’opportunità di poter operare con l’ausilio del robot è la massima espressione di ciò che attualmente l’innovazione scientifica dispone, l’esperienza ventennale di chirurgia laparoscopica ci ha permesso di approcciarci a questa evoluzione tecnologica in modo rapido e intuitivo”.
Durante l’intervento, il chirurgo opera in sala operatoria seduto ad una console che controlla i bracci robotici che sono in contatto con il paziente, le immagini a monitor sono estremamente stabili e ad altissima definizione e ciò permette un gesto chirurgico di elevata precisione.
“I pregi tecnologici del robot uniti all’esperienza maturata negli anni nella chirurgia resettiva del colon porteranno benefici nella cura della patologia colorettale maligna e benigna, incrementando la radicalità chirurgica e riducendone le possibili complicanze - conclude il dott. Totis -. In futuro sempre più pazienti potranno accedere a questa tecnologia che unita alla diagnosi precoce dello screening endoscopico e alle moderne terapie mediche di supporto, offre al cittadino un servizio in grado di rispondere al meglio alle sue necessità”.

Ultime notizie
14/02/2024
14/02/2024
Primi interventi con la chirurgia robotica
Un intervento chirurgico su due donne, operate per una patologia dell’utero mediante l’utilizzo di un robot, ha “segnato” l’avvio dell’utilizzo di questa modalità operativa al San Gerardo di Monza.
Ad intervenire sulle due pazienti è stato il Prof. Fabio Landoni, direttore della Clinica di Ginecologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e professore di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, coordinatore del progetto di introduzione del robot al San Gerardo.
La nuova modalità chirurgica ha potuto usufruire dell’arrivo dello strumento, in attuazione di una programmazione regionale di diffusione di questo approccio chirurgico, e soprattutto dell’impegno di medici e infermieri che hanno accolto con entusiasmo questa nuova possibilità, che va sempre più a migliorare la cura dei pazienti che si rivolgono al San Gerardo.
Il sistema robotico al San Gerardo verrà utilizzato per la chirurgia mininvasiva e troverà diverse applicazioni, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale e successivamente per la cardiochirurgia e per l’otorino.
La chirurgia mininvasiva assistita dal robot permette l’esecuzione di interventi anche di alta complessità con maggior precisione e modulazione della radicalità: il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.
I benefici sono notevoli: piccole incisioni con riduzione del traumatismo tissutale, minore sanguinamento e minore necessità di trasfusioni, riduzione della degenza e del dolore post- operatorio, riduzione dei tempi di recupero, più rapida ripresa nello svolgimento delle attività quotidiane, maggiore facilità nell’esecuzione delle manovre chirurgiche complesse e maggiore sicurezza per il paziente. Le due pazienti, operate dal prof. Landoni, sono state dimesse il giorno dopo l’intervento.
“I vantaggi di una chirurgia assistita dal robot non sono solamente la possibilità di una chirurgia immersiva in 3D con capacità di ingrandimento di 10 volte dell’immagine, ma anche la possibilità di operare a pochi millimetri, a migliaia di chilometri di distanza senza tremori. Ulteriore vantaggio è la mobilità degli strumenti che ruotano a 360 gradi con una mobilità superiore alle nostre articolazioni”, sottolinea il prof. Landoni.
Alla fine della scorsa settimana sono stati 11 gli interventi eseguiti con tre équipe coinvolte, appartenenti alle Strutture complesse di Ginecologia, di Chirurgia Toracica, diretta dal Prof. Francesco Petrella e della Chirurgia Generale diretta dal Prof. Marco Braga, scrivendo così un pezzo di storia del San Gerardo, grazie a chirurghi, coordinatori, infermieri, anestesisti, Oss, che hanno messo impegno, dedizione e collaborazione.
“Il team infermieristico dedicato alla chirurgia robotica - spiega la Responsabile infermieristica di “Area Dipartimentale Sale Operatorie” Dott.ssa Lucia Alberti - ha collaborato in modo propositivo al progetto svolgendo un importante lavoro di squadra propedeutico all’avvio dell’attività. Questo è stato possibile grazie all’elevato livello di competenze specialistiche acquisite e all’importante stimolo di crescita professionale”.

Ultime notizie
27/11/2023
27/11/2023
Il San Gerardo fa scuola sulla Chirurgia del fegato
Non solo una équipe dedicata all’interno della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, ma un team con un bagaglio tecnico, tecnologico e culturale tale da poter trasmettere le proprie conoscenze e competenze a giovani colleghi.
Si è tenuto infatti nei giorni scorsi il corso dal titolo “Percorso chirurgia del fegato: start-up”, con l’obiettivo di proporre un percorso didattico formativo finalizzato alla formazione professionale dei chirurghi, fornendo le nozioni teoriche e pratiche per mettere gli allievi nelle condizioni di poter iniziare ad affrontare le problematiche della chirurgia epatica, che si sta sempre più distinguendo come una branca autonoma della Chirurgia Generale, la quale richiede competenze e abilità specifiche che a volte esulano dal consueto e comune bagaglio del chirurgo non dedicato.
Durante il corso sono state fornite nozioni teoriche e pratiche su come costruire una équipe dedicata alla chirurgia del fegato, su come impostare la sala operatoria per gli interventi di chirurgia epatica, su come utilizzare le tecniche di clampaggio vascolare, le tecnologie per la dissezione del parenchima e per l’emostasi e su come utilizzare l’ecografia intraoperatoria in chirurgia open e laparoscopica. Non solo a livello teorico, ma con sessioni anche in sala operatoria.
“Negli ultimi anni – sottolinea il prof. Fabrizio Romano, responsabile della Chirurgia del fegato della Fondazione IRCCS San Gerardo e professore associato del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca - è stata costituita una équipe dedicata a questo tipo di chirurgia che ha raggiunto un bagaglio tecnico, tecnologico e culturale che ci permette di affrontare tutte le patologie del fegato e delle vie biliari di pertinenza chirurgica, potendo eseguire interventi anche di chirurgia epatica ad elevatissima complessità, quali epatectomie maggiori, estreme, in due tempi. Nell’ultimo anno sono stati eseguiti 86 interventi di chirurgia epatica e biliare dei quali più della metà con tecnica laparoscopica mininvasiva. Il livello di expertise raggiunto dall’équipe ci pone come punto di riferimento per il trattamento chirurgico delle patologie del fegato per la provincia di Monza e Brianza e abbiamo pensato che fosse giunto il momento di trasmettere le nostre conoscenze ad équipe di altri ospedali che desiderano intraprendere un percorso formativo nell’ambito della chirurgia del fegato”.
E ancora: “Il corso ha visto la partecipazione diretta sul campo dei colleghi chirurghi per ottenere nozioni sulla preparazione del paziente, sul posizionamento dello stesso in sala operatoria, sulla tecnologia dedicata alla chirurgia epatica e sulle tecniche ecografiche intraoperatorie, in maniera da acquisire tutte le nozioni basilari per intraprendere questa chirurgia così complessa e altamente specialistica”.
Un evento “costruito” in maniera tale da offrire ai discenti un insegnamento teorico-pratico con partecipazione diretta in sala operatoria, a cui hanno preso parte in qualità di relatori il prof. Marco Braga, Direttore Chirurgia I, il prof. Romano, e i dottori Mattia Garancini, Mauro Scotti, Cristina Ciulli e Francesca Carissimi che fanno parte dell’équipe del San Gerardo.
“Si è trattato del primo evento di questo tipo per quanto riguarda la chirurgia del fegato - conclude il prof. Romano - che testimonia l’elevato livello che questo tipo di chirurgia ha raggiunto all’interno del nostro IRCCS, che ormai si pone come punto di riferimento in Brianza ma non solo”.
Ultime notizie
30/05/2023
30/05/2023
Resezione parziale della milza con patologia rara: al San Gerardo uno dei pochi casi eseguiti al mondo
Innovativo intervento di resezione parziale della milza per via laparoscopica su una giovanissima paziente affetta da una rara neoformazione cistica della milza.
Ad eseguirlo i dottori Luca Degrate, Eleonora Colciago e Mauro Scotti della Struttura Complessa di Chirurgia Generale I, diretta dal prof. Marco Braga, il primo intervento di questo genere presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori ma anche tra i pochissimi altri casi eseguiti nel mondo per il tipo di patologia di cui era affetta l’adolescente.
L’intervento si è reso possibile grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia a disposizione delle sale operatorie dell’ospedale San Gerardo di Monza, quali la telecamera laparoscopica 4k, l’ecografia intraoperatoria laparoscopica, la visione con verde di indocianina e particolari strumenti di dissezione e coagulazione.
“Il nostro centro - spiega il prof. Braga che è anche Direttore della scuola di specializzazione di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca - è stato uno dei primi in Italia ad effettuare interventi di splenectomia per via laparoscopica sia nei pazienti adulti sia in quelli pediatrici e l’esperienza di questi anni ci rende tra i centri italiani con la maggior casistica per questo tipo di intervento”.
La possibilità di effettuare un intervento di splenectomia parziale per via laparoscopica permette una rapida ripresa delle normali attività del paziente e riduce notevolmente il dolore postoperatorio, senza avere un aumento dei rischi rispetto al classico intervento laparotomico.
La giovane paziente non ha avuto bisogno di trasfusioni di sangue in quanto le perdite ematiche durante l’intervento sono state minime ed è stata dimessa dopo pochi giorni dall’ospedale, senza complicanze chirurgiche. L’aver rimosso solamente la parte ammalata della milza, permetterà inoltre alla paziente di conservare una normale funzione immunitaria.
“La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori - dichiara il Direttore Generale Silvano Casazza - può contare su un elevato livello professionale del suo personale che permette, anche attraverso l’introduzione di tecniche e tecnologie innovative, di affrontare situazioni come quella gestita dalla Chirurgia Generale, relativa a un paziente pediatrico con patologia rara”.