Carissima cugine mademoiselle Louise
Carissima cugine mademoiselle Louise

(di Antonetta Carrabs) Monza, 30 novembre 1896
Carissima cugine mademoiselle Louise
ti scrivo da Monza per raccontarti del nuovo ospitale.
Era il pomeriggio di sabato, appena trascorso, alla luce incerta di novembre
nel mentre un vento gelato tagliava la faccia, vedevo arrivare la carrozza dei sovrani
che giungeva in via Solferino fra il giubilo di una folla in festa.
Intorno al palchetto con tutte le bandiere sventolanti
c’erano monsignori e cardinali, il sindaco avvocato Trabattoni
il presidente della Congregazione di Carità l’avv. Brambilla.
La gente ripeteva che il re Umberto I aveva voluto fare atto di beneficenza
che fosse prova duratura del suo affetto verso la città di Monza.
Il nuovo ospitale era stato eretto mercè la somma di 500.000 lire
elargite da S.M. il Re nel novembre del 1890
e porta il nome del suo donatore: si chiama ospitale Umberto I.
Carissima Louise dovresti vederlo!
Un ospitale di pregevole architettura, con intendimenti moderni
I lavori principiarono il 30 ottobre 1894 ad opera dell'architetto Ercole Balossi-Merlo.
Dicono che il Merlo evitò, di proposito, ogni esuberanza decorativa
affinchè ogni cura mirasse al beneficio dei malati
coi suoi padiglioni-infermerie, singoli e separati.
Questo ospitale non è come gli altri
non ha sontuose facciate, nè sontuose sale per la direzione
dispone di diciotto edifici con 208 posti letto
si trova nella parte del Borgo Milano detta dei quartieri nuovi.
Dicono che gli angoli tra le pareti e il soffitto
che di norma sono dimore di nidi e germi infettivi
sono stati aboliti col raccordo curvilineo delle pareti.
Grande ingegno questo architetto Merlo!
Nella galleria sotterranea vi è collocata la tubatura per il riscaldamento a vapore
i malati di tifo vengono separati dai quelli con la tubercolosi.
Oh che gran cosa!
La lavanderia, oltre che giovare all'economia
è di incalcolabile vantaggio igienico per la città
i panni dei contagiosi non escono più dall'ospitale.
Carissima cugine
io ero proprio lì, vicino al palchetto d'onore, dove c’erano i sovrani.
Il re Umberto salutava le autorità alzando il suo cilindro nero.
Si vedeva che era fiero!
Aveva mantenuto la sua promessa fatta ai monzesi
La regina Margherita, come era elegante con il suo abito di seta chiaro
la mantellina nera e quel delizioso cappellino!
Oh cara Louise
che bel pomeriggio quello dell’inaugurazione!
Si respirava una bella aria
tutto era stato curato alla magnificenza.
Un padiglione dell'ospitale era stato arredato di tende e stendardi
e c’era anche quello del comune di Monza.
Ut curam infirmorum habeant aveva detto il sindaco
ma anche dei poveri, degli affamati e dei senza casa
un’impresa meritevole, di scienza e carità.
Voglio sperare mia cara Louise che, nel tempo a venire
i monzesi non tradiranno.
Ti saluto con affetto
tua cugina Maria.