Ematologia
Ematologia
Descrizione:
| Staff Reparto | Staff Day Hospital |
Presentazione
L’Ematologia adulti dell’IRCCS San Gerardo si occupa di tutte le malattie a partenza dal midollo osseo e dai linfonodi, sia di natura tumorale (leucemie, linfomi) che non (disturbi della coagulazione, del numero di piastrine, dei globuli bianchi o anemie).
Vengono anche eseguiti circa 100 trapianti di midollo all’anno, sia allogenici (da donatore diverso dal paziente), che autologhi (utilizzando le cellule staminali del paziente stesso).
L’organizzazione dell’attività è basata su un reparto di degenza con 26 letti, 11 ambulatori di patologia, che seguono pazienti con specifiche malattie ematologiche, e un day hospital con 15 posti letto o poltrone per terapie ambulatoriali.
Un particolare servizio offerto dall’Ematologia adulti riguarda il supporto ai nostri pazienti con diagnosi di Leucemia Acuta, comportante un’improvvisa assenza da casa, e che hanno figli minori, ai quali viene offerto un servizio di consulenza da parte di un ematologo coadiuvato da uno psicologo.
Accanto all’attività assistenziale, ed integrata ad essa, è presente un’intensa attività di ricerca, volta a studiare le malattie ematologiche, soprattutto la leucemia mieloide cronica e sindromi correlate, per migliorarne la terapia e la prognosi. Farmaci quali imatinib, bosutinib, ponatinib, gilteritinib, sono stati sviluppati proprio con il contributo dell’Ematologia Adulti del San Gerardo.
Sono attualmente (Aprile 2024) in corso 42 studi clinici con farmaci sperimentali, ed è attivo un laboratorio di ricerca con 14 ricercatori sito nel vicino edificio U8 appartenente all’Università di Milano Bicocca.
I pazienti seguiti presso la nostra unità sono circa 7000 e rappresentano un bacino di utenza che va, per alcune patologie come le Leucemie Acute, dalla zona nord di Milano, fino alle province di Lecco, Como, e Sondrio. Per alcuni ambulatori, come quello che segue i pazienti con Leucemia Mieloide Cronica, circa metà dei pazienti risiedono fuori Lombardia, con pazienti provenienti da tutte le regioni italiane e dal Canton Ticino.
Al fine di prendersi cura di questa importante popolazione di pazienti afferiscono all’Ematologia adulti 20 Ematologi strutturati e 4 con contratti LP pagati da diverse associazioni, 28 specializzandi di Ematologia, 39 infermieri, 11 OSS, e 9 tra amministrativi, data managers e volontari.
Tre associazioni supportano al momento la nostra attività: Luce e Vita, Lele Forever e l’Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica (AIP-LMC).
Infine tra i progetti in sviluppo ci sono la creazione di due nuove camere di degenza in reparto, la creazione di un reparto di Ematologia a bassa intensità con 8 letti e di un day hospital dedicato per pazienti affetti da linfoma.
Principali attività svolte
L'approccio della Clinica Ematologica è focalizzato sulla centralità del paziente e sulla presenza di ambulatori dedicati per tipo di patologia:
-
linfoma di Hodgkin (referente Dr.ssa Bolis)
-
linfomi non-Hodgkin indolenti (referente Dr.ssa Bossi)
-
linfomi non-Hodgkin aggressivi (referente Dr.ssa Casaroli)
-
mieloma multiplo (referente Dr.ssa Pezzatti)
-
leucemie acute mieloidi e linfoidi (referente Dr.ssa Fumagalli)
-
sindromi mielodisplastiche (referente Dr.ssa Perego)
-
leucemia linfatica cronica (referente Dr.ssa Borella)
-
leucemia mieloide cronica (referente Prof. Gambacorti-Passerini)
-
sindromi mieloproliferative croniche (trombocitemia, mielofibrosi, policitemia) (referente Dr.ssa Elli)
-
piastrinopenie, coagulopatie congenite e acquisite (referente Dr. Brioschi)
Linee di ricerca
Grazie alle strutture, alle competenze maturate e alla presenza di convenzione con l'Università Milano-Bicocca, il centro svolge attività di ricerca con l'obiettivo di studiare i meccanismi delle maggiori patologie oncoematologiche per affinare sempre di più le possibilità di cura. Presso la struttura vengono condotti studi clinici che consentono la sperimentazione di nuovi farmaci e grazie all'attività di ricerca e di sperimentazione negli ultimi anni è stato possibile introdurre nella pratica clinica nuovi farmaci mirati come anticorpi monoclonali e inibitori di chinasi che agiscono su specifici bersagli molecolari.
Didattica
Università degli Studi Milano Bicocca, Cattedra di Ematologia e Scuola di Specializzazione in Ematologia. Lezioni teorico-pratiche per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia nell'ambito del Corso integrato di Ematologia
Accreditamenti e certificazioni
Certificazione UNI EN ISO 9001
Direttore S.C. Ematologia:
Prof. Carlo Gambacorti PasseriniEmatologia
Settore E, palazzina gialla, 2° piano
Direttore S.C. Ematologia
| Staff Reparto | Staff Day Hospital |
Presentazione
L’Ematologia adulti dell’IRCCS San Gerardo si occupa di tutte le malattie a partenza dal midollo osseo e dai linfonodi, sia di natura tumorale (leucemie, linfomi) che non (disturbi della coagulazione, del numero di piastrine, dei globuli bianchi o anemie).
Vengono anche eseguiti circa 100 trapianti di midollo all’anno, sia allogenici (da donatore diverso dal paziente), che autologhi (utilizzando le cellule staminali del paziente stesso).
L’organizzazione dell’attività è basata su un reparto di degenza con 26 letti, 11 ambulatori di patologia, che seguono pazienti con specifiche malattie ematologiche, e un day hospital con 15 posti letto o poltrone per terapie ambulatoriali.
Un particolare servizio offerto dall’Ematologia adulti riguarda il supporto ai nostri pazienti con diagnosi di Leucemia Acuta, comportante un’improvvisa assenza da casa, e che hanno figli minori, ai quali viene offerto un servizio di consulenza da parte di un ematologo coadiuvato da uno psicologo.
Accanto all’attività assistenziale, ed integrata ad essa, è presente un’intensa attività di ricerca, volta a studiare le malattie ematologiche, soprattutto la leucemia mieloide cronica e sindromi correlate, per migliorarne la terapia e la prognosi. Farmaci quali imatinib, bosutinib, ponatinib, gilteritinib, sono stati sviluppati proprio con il contributo dell’Ematologia Adulti del San Gerardo.
Sono attualmente (Aprile 2024) in corso 42 studi clinici con farmaci sperimentali, ed è attivo un laboratorio di ricerca con 14 ricercatori sito nel vicino edificio U8 appartenente all’Università di Milano Bicocca.
I pazienti seguiti presso la nostra unità sono circa 7000 e rappresentano un bacino di utenza che va, per alcune patologie come le Leucemie Acute, dalla zona nord di Milano, fino alle province di Lecco, Como, e Sondrio. Per alcuni ambulatori, come quello che segue i pazienti con Leucemia Mieloide Cronica, circa metà dei pazienti risiedono fuori Lombardia, con pazienti provenienti da tutte le regioni italiane e dal Canton Ticino.
Al fine di prendersi cura di questa importante popolazione di pazienti afferiscono all’Ematologia adulti 20 Ematologi strutturati e 4 con contratti LP pagati da diverse associazioni, 28 specializzandi di Ematologia, 39 infermieri, 11 OSS, e 9 tra amministrativi, data managers e volontari.
Tre associazioni supportano al momento la nostra attività: Luce e Vita, Lele Forever e l’Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica (AIP-LMC).
Infine tra i progetti in sviluppo ci sono la creazione di due nuove camere di degenza in reparto, la creazione di un reparto di Ematologia a bassa intensità con 8 letti e di un day hospital dedicato per pazienti affetti da linfoma.
Principali attività svolte
L'approccio della Clinica Ematologica è focalizzato sulla centralità del paziente e sulla presenza di ambulatori dedicati per tipo di patologia:
-
linfoma di Hodgkin (referente Dr.ssa Bolis)
-
linfomi non-Hodgkin indolenti (referente Dr.ssa Bossi)
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linfomi non-Hodgkin aggressivi (referente Dr.ssa Casaroli)
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mieloma multiplo (referente Dr.ssa Pezzatti)
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leucemie acute mieloidi e linfoidi (referente Dr.ssa Fumagalli)
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sindromi mielodisplastiche (referente Dr.ssa Perego)
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leucemia linfatica cronica (referente Dr.ssa Borella)
-
leucemia mieloide cronica (referente Prof. Gambacorti-Passerini)
-
sindromi mieloproliferative croniche (trombocitemia, mielofibrosi, policitemia) (referente Dr.ssa Elli)
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piastrinopenie, coagulopatie congenite e acquisite (referente Dr. Brioschi)
Linee di ricerca
Grazie alle strutture, alle competenze maturate e alla presenza di convenzione con l'Università Milano-Bicocca, il centro svolge attività di ricerca con l'obiettivo di studiare i meccanismi delle maggiori patologie oncoematologiche per affinare sempre di più le possibilità di cura. Presso la struttura vengono condotti studi clinici che consentono la sperimentazione di nuovi farmaci e grazie all'attività di ricerca e di sperimentazione negli ultimi anni è stato possibile introdurre nella pratica clinica nuovi farmaci mirati come anticorpi monoclonali e inibitori di chinasi che agiscono su specifici bersagli molecolari.
Didattica
Università degli Studi Milano Bicocca, Cattedra di Ematologia e Scuola di Specializzazione in Ematologia. Lezioni teorico-pratiche per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia nell'ambito del Corso integrato di Ematologia
Accreditamenti e certificazioni
039 233 3435
info.ematologia@irccs-sangerardo.it
039 233 3438 (Marco Marzano)
039 233 9420 (Roberto Lucifora)
039 233 9853
039 233 2589
Orario visita parenti: dalle 17.00 alle 19.00, salvo modifiche
Colloqui con i medici: previo appuntamento
Chiamate urgenti: 3351938220 - numero attivo ore 8-20, riservato a pazienti dell'Ematologia e medici
Cateteri venosi centrali, cosa sono e a cosa servono
Clinica Ematologica, informazioni utili per i pazienti
Ematologia Adulti, informazioni utili per i pazienti
Centro Trapianti (CTA), informazioni utili per la degenza
Responsabile della pubblicazione: Redazione
Ultimo aggiornamento: 20/05/2024
Ultime notizie
21/09/2023
21/09/2023
Importanti novità sulla Leucemia Mieloide Cronica
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Leucemia Mieloide Cronica, arrivano importanti novità dal team di ricerca coordinato dal professor Gambacorti Passerini di Milano-Bicocca e Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.
La Leucemia Mieloide Cronica (LMC) è una forma di leucemia che grazie all’avvento di farmaci specifici (inibitori di tirosino chinasi) è passata da una aspettativa di vita di 2-3 anni ad una identica a quella della popolazione generale. Questo fatto ha determinato un continuo aumento del numero dei pazienti affetti da questa malattia, che è stimato a circa 2 milioni nei paesi sviluppati.
In presenza di una risposta ottimale, definita come almeno 4 anni di terapia e presenza di un residuo minimo di cellule leucemiche (meno di 1/10.000) è usuale proporre al paziente di sospendere la terapia. È noto che circa la metà dei pazienti devono riprendere la terapia a causa della recidiva della LMC, ma la pratica della sospensione è comunque sicura in quanto la ripresa della terapia porta ad una nuova remissione in praticamente tutti i pazienti. Sono stati tuttavia descritti alcuni casi in letteratura nei quali la sospensione della terapia si è associata ad una progressione della LMC, alla sua evoluzione in una leucemia acuta, e in alcuni casi anche alla morte del paziente. Queste descrizioni di singoli casi non permettono però di quantificare il rischio di questo drammatico evento.
Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista American Journal of Hematology i risultati dello studio TFR-PRO.
Questo studio, iniziato nel 2017 e coordinato dal professor Carlo Gambacorti Passerini, professore di Ematologia presso l’Università Milano-Bicocca e direttore della Struttura complessa di Ematologia presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, ha arruolato 906 pazienti affetti da LMC seguiti in centri italiani, francesi, tedeschi, spagnoli e canadesi.
I pazienti dovevano essere candidabili alla sospensione della terapia e sono stati seguiti indipendentemente dalla loro decisione se sospendere o no la terapia stessa. Circa il 40 per cento di essi non ha in effetti sospeso la terapia mentre il 60 per cento lo ha fatto. Dopo un tempo di monitoraggio mediano dei pazienti superiore a 5 anni e oltre 5000 anni di follow up disponibili, è stato registrato 1 unico caso di progressione di malattia in un paziente tedesco di 45 anni: una frequenza di circa 1 caso su 1000, e che per di più si è verificato nel gruppo di pazienti che non aveva sospeso la terapia.
Questi dati permettono di concludere che nei pazienti con risposta ottimale, la progressione della LMC rappresenta un evento molto raro ma possibile, nell’ordine tra 1/10.000 e 1/1.000, ma che non è legato alla sospensione della terapia.
Questi risultati inoltre indicano la grande importanza della assunzione regolare della terapia prima della sua sospensione, e di un monitoraggio ottimale da parte del medico dopo la sospensione.
Ultime notizie
09/03/2023
09/03/2023
Il percorso di cura da bambina ad adulta: la storia di Ruth affetta da malattia rara
Ultime notizie
11/04/2022
11/04/2022
Via libera al Crizotinib per la terapia dei linfomi ALK+
L’Aifa ne riconosce la rimborsabilità
Il linfoma anaplastico ALK+, seppur raro, rappresenta uno dei tumori più aggressivi, colpendo bambini o giovani adulti (circa 300 casi in un anno in Italia). Anche se sensibile alla chemioterapia, la recidiva si presenta in oltre il 50% dei casi, con prognosi molto grave.
Questa patologia si può curare con un farmaco specifico chiamato Crizotinib, sperimentato già nel 2010 al San Gerardo di Monza, il primo ospedale al mondo a trattare pazienti affetti da questo linfoma che avevano fallito tutte le terapie disponibili.
“I risultati furono clamorosi - sottolinea il prof. Carlo Gambacorti Passerini, Direttore dell’Ematologia dell’Ospedale San Gerardo e professore di Ematologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca -: in oltre il 90% dei pazienti il tumore è regredito, anche dopo sole due settimane di terapia, ma soprattutto circa 2/3 dei pazienti trattati con questo singolo farmaco non sono più recidivati ed alcuni lo ricevono ormai da oltre 12 anni, con effetti collaterali minimi e una qualità di vita normale. Sono stati ovviamente pubblicati molti lavori su queste ricerche”.
Da allora il San Gerardo, unico ospedale in Italia, ha continuato a trattare questi pazienti (circa 150 all’anno in Italia), utilizzando il farmaco fornito come se si trattasse di un prolungamento della sperimentazione, non essendo ancora registrato come tra quelli forniti dal SSN.
Alcuni giorni fa l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha inserito il Crizotinib in una speciale lista che ne prevede la rimborsabilità a carico del SSN, riconoscendone l’efficacia e la sicurezza per questa patologia, grazie anche ai dati raccolti dall’Ematologia del San Gerardo in questi anni.
“Il passo non è banale - afferma il prof. Gambacorti - di fatto permette che questa terapia diventi praticabile in ogni ospedale italiano e sicuramente molte vite saranno salvate con questo approccio”.
1.Gambacorti-Passerini C, Messa C, Pogliani EM. Crizotinib in anaplastic large-cell lymphoma. N Engl J Med. 2011 Feb 24;364(8):775-6. doi:10.1056/NEJMc1013224.
Ultime notizie
21/09/2023
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Importanti novità sulla Leucemia Mieloide Cronica
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Leucemia Mieloide Cronica, arrivano importanti novità dal team di ricerca coordinato dal professor Gambacorti Passerini di Milano-Bicocca e Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.
La Leucemia Mieloide Cronica (LMC) è una forma di leucemia che grazie all’avvento di farmaci specifici (inibitori di tirosino chinasi) è passata da una aspettativa di vita di 2-3 anni ad una identica a quella della popolazione generale. Questo fatto ha determinato un continuo aumento del numero dei pazienti affetti da questa malattia, che è stimato a circa 2 milioni nei paesi sviluppati.
In presenza di una risposta ottimale, definita come almeno 4 anni di terapia e presenza di un residuo minimo di cellule leucemiche (meno di 1/10.000) è usuale proporre al paziente di sospendere la terapia. È noto che circa la metà dei pazienti devono riprendere la terapia a causa della recidiva della LMC, ma la pratica della sospensione è comunque sicura in quanto la ripresa della terapia porta ad una nuova remissione in praticamente tutti i pazienti. Sono stati tuttavia descritti alcuni casi in letteratura nei quali la sospensione della terapia si è associata ad una progressione della LMC, alla sua evoluzione in una leucemia acuta, e in alcuni casi anche alla morte del paziente. Queste descrizioni di singoli casi non permettono però di quantificare il rischio di questo drammatico evento.
Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista American Journal of Hematology i risultati dello studio TFR-PRO.
Questo studio, iniziato nel 2017 e coordinato dal professor Carlo Gambacorti Passerini, professore di Ematologia presso l’Università Milano-Bicocca e direttore della Struttura complessa di Ematologia presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, ha arruolato 906 pazienti affetti da LMC seguiti in centri italiani, francesi, tedeschi, spagnoli e canadesi.
I pazienti dovevano essere candidabili alla sospensione della terapia e sono stati seguiti indipendentemente dalla loro decisione se sospendere o no la terapia stessa. Circa il 40 per cento di essi non ha in effetti sospeso la terapia mentre il 60 per cento lo ha fatto. Dopo un tempo di monitoraggio mediano dei pazienti superiore a 5 anni e oltre 5000 anni di follow up disponibili, è stato registrato 1 unico caso di progressione di malattia in un paziente tedesco di 45 anni: una frequenza di circa 1 caso su 1000, e che per di più si è verificato nel gruppo di pazienti che non aveva sospeso la terapia.
Questi dati permettono di concludere che nei pazienti con risposta ottimale, la progressione della LMC rappresenta un evento molto raro ma possibile, nell’ordine tra 1/10.000 e 1/1.000, ma che non è legato alla sospensione della terapia.
Questi risultati inoltre indicano la grande importanza della assunzione regolare della terapia prima della sua sospensione, e di un monitoraggio ottimale da parte del medico dopo la sospensione.
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Via libera al Crizotinib per la terapia dei linfomi ALK+
L’Aifa ne riconosce la rimborsabilità
Il linfoma anaplastico ALK+, seppur raro, rappresenta uno dei tumori più aggressivi, colpendo bambini o giovani adulti (circa 300 casi in un anno in Italia). Anche se sensibile alla chemioterapia, la recidiva si presenta in oltre il 50% dei casi, con prognosi molto grave.
Questa patologia si può curare con un farmaco specifico chiamato Crizotinib, sperimentato già nel 2010 al San Gerardo di Monza, il primo ospedale al mondo a trattare pazienti affetti da questo linfoma che avevano fallito tutte le terapie disponibili.
“I risultati furono clamorosi - sottolinea il prof. Carlo Gambacorti Passerini, Direttore dell’Ematologia dell’Ospedale San Gerardo e professore di Ematologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca -: in oltre il 90% dei pazienti il tumore è regredito, anche dopo sole due settimane di terapia, ma soprattutto circa 2/3 dei pazienti trattati con questo singolo farmaco non sono più recidivati ed alcuni lo ricevono ormai da oltre 12 anni, con effetti collaterali minimi e una qualità di vita normale. Sono stati ovviamente pubblicati molti lavori su queste ricerche”.
Da allora il San Gerardo, unico ospedale in Italia, ha continuato a trattare questi pazienti (circa 150 all’anno in Italia), utilizzando il farmaco fornito come se si trattasse di un prolungamento della sperimentazione, non essendo ancora registrato come tra quelli forniti dal SSN.
Alcuni giorni fa l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha inserito il Crizotinib in una speciale lista che ne prevede la rimborsabilità a carico del SSN, riconoscendone l’efficacia e la sicurezza per questa patologia, grazie anche ai dati raccolti dall’Ematologia del San Gerardo in questi anni.
“Il passo non è banale - afferma il prof. Gambacorti - di fatto permette che questa terapia diventi praticabile in ogni ospedale italiano e sicuramente molte vite saranno salvate con questo approccio”.
1.Gambacorti-Passerini C, Messa C, Pogliani EM. Crizotinib in anaplastic large-cell lymphoma. N Engl J Med. 2011 Feb 24;364(8):775-6. doi:10.1056/NEJMc1013224.