Stomaco
Stomaco
Patologia Gastrica
Ci occupiamo principalmente dei tumori gastrici e della giunzione gastro-esofagea (Siewert III). Il tumore gastrico è al sesto posto come incidenza (in aumento) e al quarto come mortalità a livello mondiale. La maggior parte dei tumori gastrici sono rappresentati dagli adenocarcinomi (origine dalla mucosa ghiandolare), ma esistono altri istotipi meno frequenti (sarcomi, GIST, linfomi, neuroendocrini).
Raramente vengono diagnosticati in fase precoce, poiché tendono a dare sintomi (anemizzazione, dispepsia, nausea o vomito, dolore, calo ponderale) solo in fase di crescita avanzata.
Diagnosi: esofagogastroduodenoscopia e TC addome con mezzo di contrasto; a completamento, possono essere eseguiti un esame ecoendoscopico e PET con FDG.
Ogni caso viene discusso all’interno del meeting oncologico multidisciplinare. Il gold standard del trattamento è rappresentato dalla chirurgia radicale, se applicabile, in funzione dell’estensone della neoplasia e della sua localizzazione. Nei tumori in fase iniziale (early gastric cancer), l’asportazione endoscopica della lesione può rappresentare l’opzione curativa. L’approccio chirurgico di scelta è quello mininvasivo. Le procedure standard sono rappresentate dalla gastrectomia subtotale (asportazione dei 2\3 dello stomaco) o dalla gastrectomia totale, seguite da una fase ricostruttiva per il ripristino della continuità del tratto intestinale.
La radicalità oncologica viene garantita, oltre che dalla resezione gastrica, da una corretta e meticolosa linfoadenectomia D2, come da linee guida internazionali. Ricordiamo infatti che una delle sedi preferenziali di diffusione tumorale è rappresentata dalla via linfonodale.
Per pazienti con malattia gastrica diffusa e non eradicabile chirurgicamente, esistono opzioni di chirurgia palliativa (confezionamento di bypass gastro-intestinale, posizionamento di endoprotesi e stent).
Responsabile della pubblicazione: Redazione
Ultimo aggiornamento: 04/06/2024